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domenica, Novembre 24, 2024

Festival, quando vecchi e bimbi hanno bisogno

Società della Salute segue il percorso affidamento ed adozioni. Ma aiuta le famiglie a gestire la piaga crescente della demenza

Un tema affidamento ed adozioni è importante. E’ legato principalmente ad aspetti sociali, dei quali si tende a parlare sempre troppo poco, o forse soltanto al momento del bisogno.

In diretta su Canale 3 Toscana Franz Campi, autore televisivo e conduttore del Festival della Salute, ne ha parlato con alcuni esperti senesi, tra cui Simona Viani, assistente sociale e responsabile area minori SdS “Affidamento ed Adozioni”.

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“Adozione ed affidamento presuppongono due percorsi molto diversi – esordisce la dottoressa Viani – perché nell’adozione c’è il desiderio delle famiglie che desiderano diventare genitori, mentre nell’affidamento ci si mette a disposizione, ma non c è lo stesso desiderio di diventare genitori”.

Importante la formazione delle persone che saranno chiamate a prendere in affidamento, ai quali vengono richiesti requisiti specifici. L’adozione è per la vita, mentre l’affidamento può essere anche solo temporaneo.

“La Società della Salute è poco conosciuta – ammette il dottor Lorenzo Brenci, coordinatore amministrativo SdS – proprio per questo abbiamo bisogno di far sapere cosa facciamo. La nostra mission è quella di rispondere alle esigenze della popolazione che ha bisogno. Abbiamo centri per disabili autosufficienti e non autosufficienti e cerchiamo di farci trovare pronti a far fronte alle esigenze più svariate”.

Una delle patologie che colpisce sempre più persone e purtroppo anche sempre più in età non così avanzata è la demenza o il Morbo di Alzheimer. “Al nostro interno abbiamo strutture che accolgono persone affette da queste malattie – afferma la dottoressa Fabiana Bani, assistente sociale SdS “Il Museo Alzheimer” – ma cerchiamo di garantire anche assistenza domiciliare a chi non necessita di ricovero con un pool di specializzati che aiutano i pazienti e le famiglie ad affrontare questa malattia. Si tratta di servizi assistenziali fondamentali, come il Museo dell’Alzheimer, utilissimo per proporre percorsi ed esperienze ai pazienti da far vivere tutti insieme”.

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