Iperattiva l’Associazione di tifosi che va a sostegno di Millenovecentoquattro: “bene, bravi, 7+” per la “impossibile amicizia”
Oggi per parlare di Mens Sana si parte dai tifosi invece che dalla squadra. Brava l’Associazione “Io Tifo Mens Sana” cui la Società biancoverde riconosce il grosso merito nell’aver promosso e difeso l’ampia migrazione di cittini di contrada che ci sarà a Palazzo domenica.
Ci attendiamo strilli, berci, vocioni artefatti in una prova di appartenenza che solo la Mens Sana (e la Robur) sa far provare. A Palazzo si è insieme e conta solo Siena che quel giorno, tra l’altro, riceverà la visita di un’altra municipalità che ci è stata sempre particolarmente avversa in Toscana, Livorno. Il Don Bosco rappresenta il quinto incontro coi labronici di quest’anno: tre li abbiamo vinti e uno lo si è perso a tavolino nella prima di Coppa al PalaCorsoni.
Sul loro campo, chiamato PalaMacchia, vincemmo di un punto in un’atmosfera per niente ospitale e anche un po’ incazzosa. Che domenica andrebbe in un certo senso pareggiata, quantomeno negando i “due inutili punti”. Non è che le cose furono molto diverse quando andammo nell’altro palazzo, il PalaCosmelli, anche se il nome ci riportava alla mente Massimo “Reattore” Cosmelli, blasonato play di rinforzo che arrivò a dar man forte a Campanini quando la Mens Sana raggiunse la serie A. Nato a Rosignano, a Livorno lo chiamavano Cosmellino, perché là giocava anche Maurizio, il fratello maggiore detto Cosmellone cui è intitolata la struttura labronica dopo la tragedia che gli tolse la vita nel 1967 quando, caduto in acqua da un motoscafo a Capo Spartivento, riemerse vicino all’elica che lo dilaniò.
Altro merito dell’assotifosi riguarda la nota congiunta rilasciata dal sodalizio di Stefano Parrini assieme all’Associazione Millenovecentoquattro della presidente Francesca Guasparri. In essa si legge come i due sodalizi vogliano operare permanentemente
all’affermazione dei “valori sportivi sul territorio e, con una azione concordata
con le Istituzioni, di garantire che i futuri manager chiamati ad avere responsabilità sulle società sportive che beneficiano dei fregi distintivi della collettività senese eccellano per capacità professionali e valori etici”. Cosa, quest’ultima, che purtroppo non è sempre avvenuta, ne sia dimostrazione senza andare tanto all’indietro, il processo che vede tra gli altri imputato l’ex presidente Massimo Macchi e che riprenderà presso il tribunale penale di Siena il prossimo 22 febbraio.
Oggi però le cose stanno cambiando. “La nostra associazione – si legge ancora in un virgolettato del presidente Parrini – già dieci anni fa si rese protagonista di un’imponente opera di fundraising per rimettere in campo la Mens Sana, mostrando con i fatti l’efficacia che una collettività di tifosi può rappresentare per una società sportiva. La neonata Mens Sana Basketball Ssdrl ha accettato da subito la nostra presenza nel capitale con l’intesa che, indipendentemente dall’entità di tale partecipazione, sarebbe stata consentita a noi rappresentanti del tifo una presenza monitorante nel consiglio direttivo”.
La mano tesa di quest’amicizia che qualche tempo fa sarebbe stata definita impossibile è stata quella biancoverde. Ci dice ancora Parrini: “La recente nascita di “Millenovecentoquattro” è stata valutata molto positivamente dai nostri organi in quanto rappresentativa di una diversa realtà che vive le nostre medesime ansie e necessità. Con l’intento di aiutare, abbiamo voluto esser primi a salutare e offrire il racconto delle nostre esperienze acquisite”. E la risposta – sempre contenuta nella nota – è rispettosa e all’altezza: “Agli amici di “Io Tifo Mens Sana” – dice la presidentessa della “Uno Nove Zero Quattro” – abbiamo subito detto che avremmo fatto il possibile per accrescere i significati di quel moto spontaneo che li ha portati a offrirci aiuto: i nostri complimenti per il livello dei traguardi da loro raggiunti; e la nostra gratitudine per il valore delle esperienze che ci hanno trasmesso. Siamo consapevoli che bianconero e biancoverde provengono da retaggi differenti, ma siamo certi che le battaglie che potranno esser combattute per affermate i valori dello sport saranno molte e ci vedranno sempre dalla medesima parte”.
Insomma tutto il nostro plauso a tifoserie che pur non rinunciando a impegnarsi sugli spalti decidono di divenire soggetti impegnativi del vivere sociale senese, non delegando più la propria rappresentanza a una politica che negli ultimi tempi li ha assimilati solo a un pacchetto di voti indirizzabili.
Non ci sarà Tognazzi contro Livorno, e neanche rientrerà Brambilla. Cucini forse. Preoccupati per tutti, ma con particolare menzione per il nostro capocannoniere. Comprendiamo che la Società ora intenda proteggerlo e non voglia rischiarlo in una partita che non cambierà i destini della Note di Siena; tuttavia speriamo di vederlo allenarsi ben prima del 3 marzo, momento in cui inizierà la seconda fase che sempre più catalizza l’attenzione degli sportivi. Con la sua assenza, Tognazzi perderà il secondo posto a beneficio dell’incalzante Corradossi dei Dragons e anche il terzo se Giangi Prosek ripeterà il suo primato stagionale di 28p.
Finita la gara, tutta l’attenzione andrà a Firenze per la compilazione dei calendari dei gironi C (poule promozione), D ed E (poule salvezza). Sembra che già lunedì sera o martedì saranno diffuse date che le Società dovranno confermare.