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martedì, Dicembre 10, 2024

All’Artemio Franchi se va bene dopo l’estate

Querelle stadio drammatizzata, Comune e Siena Fc si spieghino in pubblico. Il Trust del tifo si accorda con quello mensanino

Vicende Robur. Mi inserisco nei ragionamenti ora che prevale su di essi la tendenza a lasciare il legalese e orientarsi sulla metafisica.

Quel che vorrei esprimere è che è troppo presto per creare una frattura fra tifosi e amministrazione. E che in ogni caso non ci sarà un Artemio Franchi utilizzabile fino a dopo l’estate. Nell’ipotesi che la giustizia ponga presto Montanari in una situazione in cui non potrà più fare del male alla città e a se stesso, ci sono molti sospesi sullo stadio.

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Comune e Siena FC, intanto, dovranno d’urgenza annunciare cosa sono pronti a fare. Per includere o meno i lavori necessari in una convenzione al momento non onorata, per assegnare gli introiti delle aree di sosta in viale dello Stadio, per recuperare quel feeling maturato nell’immediatezza del bando, per riparlare di eventuali nessi con il parco urbano.

Ma prima definiamo un attimo il campo. Se si fa eccezione per la presentazione di Millovecentoquattro, che credo sia una cosa tutta diversa, è tanto che non scrivo di vicende Robur. Feci due pezzi a dieci e due giorni dal ballottaggio delle elezioni amministrative 2023. In quell’occasione fui facile profeta del futuro color appassito che avrebbe preso il campo, direi per buona parte degli ultimi mesi mantenutosi fra il tanno e il maggese.

Nel frattempo il privilegio di rappresentare Siena è stato riconosciuto a un diverso soggetto – Simone Giacomini – che tuttavia non ottiene dalla fine d’estate niente di ciò che gli spetterebbe; e cioè campo e annessi degli stadi Artemio Franchi e Bertoni. Ne consegue che la Robur, fatemi ripetere… LA ROBUR, giochi le proprie partite nel comune di Monteriggioni, paghi a singola prenotazione la superficie da gioco, e quando ritarda, in uno scenario di isterismo collettivo, si grida all’inadempienza, ci si autosputtana e magari si alzano anche striscioni sulle recinzioni. Tanto di già si vede bene…

Tar e Consiglio di Stato per il momento sono parecchio, ma fatemi dire parecchio, diversi da quel re Salomone che risolse un quesito somigliante. E quando il Comune si atteggia a madre misericordiosa e premurosa tutti i privilegi del possesso chiaramente vanno al non più presidente dell’Acr Siena che, anche in ragione del phisique, sembra sempre più la mucca viola di Seth Godin.

Crediamo che il Comune di Siena qualche azione decisa, o sassata che dir si voglia, gliela poteva anche tirare all’ingegner Montanari o al suo incauto acquirente. Ma avrebbe dovuto prima porsi in continuum con la precedente amministrazione, a cominciare dall’ex assessore Benini. Cosa che prima o poi dovrà prendere in esame anche per il lavoro di altri assessorati, ma finora questa opzione era esclusa.

E allora? Allora, se si gioca a scacchi sempre con il nero si hanno meno probabilità di affermarsi, e men che meno di farlo nelle mosse iniziali. Ma questo basta a crocifiggere il Comune che non fa che mostrarsi coerente al comportamento elettorale che lo ha fatto premiare dai cittadini senesi il 28 maggio scorso?

Per noi no, anzi bisogna mostrarsi positivi e fiduciosi, soprattutto sapendo che l’alternativa amministrativa è al momento di vuoto totale. Quando il primo anno si sarà completato l’attuale amministrazione si accorgerà che per guidare Siena bisogna avere idee, compiere scelte, all’occasione compromettersi e non dirsi continuamente che si è differenti dai predecessori. Perché non importerà più ad alcuno.

Quel che complica le vicende Robur è che quasi tutto dipende dal diritto amministrativo. Quello italiano è particolarmente arzigogolato. In genere non si stabilisce chi ha ragione e chi ha torto, chi ha colpa e chi è innocente. Dice Wikipedia: “Ramo del diritto che regola i rapporti dello Stato e degli enti autarchici operanti come persone giuridiche pubbliche per i fini dell’amministrazione, sia tra loro sia con i privati”. In esso contano i diritti soggettivi e gli interessi legittimi.

Avevamo un grande docente di diritto amministrativo a Siena del quale l’arcirozzo Alfredo Mandarini ha voluto celebrare il centenario della nascita poco prima di Natale. Si chiamava Enzo Balocchi. A Firenze c’era l’ancor più famoso Paolo Barile che ha influenzato l’intera toscana sulla materia e la cui figlia Paola viveva e insegnava a Siena. Gente particolare, perché spiegavano con semplicità, ciò che ci arrovella da settimane e che – nell’assenza di qualcuno che ci faccia capire – sembra sempre più un “disonesto garbuglio”.

Francesca Guasparri (Millenovecentoquattro) e Stefano Parrini (Io Tifo Mens Sana)

E ci fa sangue nero. Rabbia insomma. Che ci provoca l’inutile ansia di contarsi, di schierarsi per un singolo fronte, partendo dall’inesatto assunto che tutti i fronti siano opposti.

Giusta la preoccupazione espressa in una nota stampa da Francesca Guasparri, presidente dell’Associazione Millenovecentoquattro. “Nel giro di dieci anni – dice – abbiamo visto ripartire da zero il Siena tre volte. Il fatto che una società sportiva come quella passata (cfr. L’Acr Siena) possa nuovamente condizionare la vita di un’intera città non ci sembra né giusto né ulteriormente tollerabile. Noi vogliamo che i nostri soci possano riconoscersi in una società sana con la quale condividere scelte e fede”.

Parole espresse con giudizio. Le prime che abbiano a che fare con la questione stadio che per noi viene affrontata ormai con irragionevoli ansia e fretta. Premesso che, di certo, nei confronti di Montanari, nel “girone di ritorno”, questi atteggiamenti comporteranno risarcimenti opportuni, l’approdo al Franchi in questa stagione agonistica sarebbe escluso. Nella buca del Rastrello – stando a un ormai datato parere chiesto da Montanari alla Commissione pubblici spettacoli – l’unica infrastruttura che potrebbe accogliere spettatori senza drastiche ristrutturazioni è la curva Guasparri: ad essa, parimenti al manto erboso, necessitano manutenzioni di sei sette settimane per l’aggressione degli agenti atmosferici in contemporanea con omesse manutenzioni, quindi i tempi di questo campionato risulterebbero già completati. E non ci sarebbe da stupirsi che, stante l’incuria, possa risultare più difficile del previsto la deroga per l’uso degli spogliatoi.

La “Uno Nove Zero Quattro” nel comunicato odierno annuncia con enfasi di aver fatto una sorta di scambio di quote con l’Associazione “Io Tifo Mens Sana”. Nella nota congiunta firmata dalla presidentessa si ringrazia pubblicamente il “trust” della tifoseria biancoverde per aver offerto spontaneamente le proprie conoscenze che già gli fruttano un posto nel Cda della SSD Mens Sana BasketBall. I due sodalizi hanno scoperto “di operare entrambi all’affermazione dei valori sportivi sul territorio e, in concorrenza alle Istituzioni, di voler garantire ai tifosi che i futuri manager chiamati ad avere responsabilità sulle società sportive che beneficiano dei fregi distintivi della collettività senese eccellano per capacità professionali e valori etici”.

Guasparri conclude che, consapevole che bianconero e biancoverde provengono da retaggi differenti, è certa che “le battaglie che potranno esser combattute per affermare i valori dello sport saranno molte” e vedranno le due associazioni dalla “medesima parte”.

Dopo il primo comunicato dove la “Uno Nove Zero Quattro” ringraziava Siena Fc e Comune per l’immediato riconoscimento quale parte sociale di riferimento, sono state avviate dalla medesima azioni di promozione e divulgazione con la società sportiva e presto ci saranno importanti novità anche presso altri enti.

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