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giovedì, Maggio 2, 2024

Legacoop punta sull’Assieme a Vinitaly

Sara Guidelli, diggì dell’Agroalimentaren intervistata a margine del derby del basket senese al PalaEstra

Trentaquattro cantine cooperative da tutta Italia per rappresentare il patrimonio vinicolo e il legame con il territorio che corre lungo tutta filiera e arriva direttamente al consumatore. È la forza di Legacoop Agroalimentare, presente alla 56esima edizione di Vinitaly (Verona 14-17 aprile) con le aziende e con 32 referenze di Assieme, la linea a marchio Coop Italia che racconta la cooperazione e offre una panoramica di vini che nasce dalla passione di uomini e donne che ogni giorno impegnano la loro sapienza per mettere in bottiglia tradizione e qualità.

Un brand che è anche espressione dei valori delle filiere cooperative. È Sara Guidelli, direttore generale di Legacoop Agroalimentare, a spiegare l’importanza della cooperazione nell’agricoltura italiana.

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Sara Guidelli al derby Note di Siena-VisMederi

Qual è il valore della presenza di Legacoop Agroalimentare a Verona?

“Vogliamo far conoscere il nostro modello di filiera che parte da chi produce la materia prima, il socio che conferisce alla cooperativa, e arriva alla distribuzione dopo essere passata per la trasformazione, tutto in forma di cooperazione. Un sistema e una filiera che da sempre sono attenti alla sostenibilità, intesa in tutte le sue componenti: economica, sociale ed ambientale”.

La sostenibilità economica è alla base della filiera?

“L’attenzione alla giusta remunerazione del produttore è uno degli elementi chiave della produzione cooperativa, per una filiera corta, 100% made in Italy. Aspetti questi che stanno alla base della produzione vitivinicola di qualità, offerta dalle cooperative e posta sul mercato grazie a Coop Italia al giusto prezzo, al fine di tutelare anche la capacità di acquisto del consumatore. L’obiettivo che vogliamo da sempre come Legacoop Agroalimentare è quello di arrivare ad una equa distribuzione del valore lungo tutta la filiera”.

Come si articolerà la presenza di Legacoop Agroalimentare al Vinitaly?

“Per far conoscere meglio ed apprezzare i valori ed i sapori della produzione vitivinicola cooperativa abbiamo uno stand tutto nostro nel padiglione della Regione Emilia-Romagna (padiglione 1 – stand D15/C9). Abbiamo organizzato momenti conviviali, per condividere eccellenze enoiche ed alimentari che danno valore ai territori dove nascono e al made in Italy in generale. A presentare le varie produzione e a raccontare la storia che sta dentro ogni prodotto, sarà la viva voce dei produttori”.

Quali sono i prodotti e i territori che presentate?

“Abbiamo in degustazione le referenze a marchio Assieme, ma non solo. Ci saranno momenti particolari dove i produttori stessi racconteranno come nascono i loro prodotti e saranno presentati in abbinamento con i vini. Iniziamo domenica (14 aprile) con I guardiani del mare cozze, vongole, ostriche seppie proposte da Copego, Casa del Pescatore e Coop Blu Oltremare in degustazione con i vini di Cantine Riunite & Civ. Lunedì sarà La tradizione delle campagne dove lo zampone di Granterre incontra i vini di Cantina Tollo, mentre martedì con I gusti della biodiversità miele e formaggio di Conapi si sposano ai prodotti di Terre Cevico. Infine mercoledì dedichiamo spazio ad esigenze particolari con Piacere vegetale dove i nugget vegetali di Granarolo vengono abbinati ai vini delle Chiantigiane”.

Dunque cooperazione e filiera sono complementari e possono valorizzare il made in Italy agroalimentare?

“La cooperazione svolge un ruolo determinante per la promozione e la valorizzazione di un territorio e della sua vocazione agricola e tradizione. Tutelare significa anche legare sempre più  agricoltura, prodotti agroalimentari, turismo e cultura. Aspetti questi fondamentali per la tenuta non soltanto degli aspetti agricoli, ma anche per la vitalità dei borghi minori”.

E cooperazione è anche una risposta alle preoccupazioni portate in “strada” dal movimento dei trattori?

“L’aggregazione ha oggi sempre più un valore strategico all’interno delle varie filiere. Può svolgere un ruolo importante per ridurre la polarizzazione della discussione sui temi agricoli degli ultimi anni. Penso alle organizzazioni di produttori, le Op che con la loro visione completa della filiera possono agire sull’opinione pubblica e raccontare quanto viene fatto e quali sono i percorsi individuati per fare ancora meglio investendo nella ricerca con nuovi materiali, nuova genetica, nuove tecniche agronomiche e nuove molecole verdi”.

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