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domenica, Maggio 19, 2024

L’ufficio Not delle prefetture. Sforzi di consapevolezza. Quando si incontrano le droghe

Quasi una seduta di psicoterapia, più che una conferenza, quella tenuta a Palazzo Patrizi dal funzionario della prefettura di Grosseto Gabriella De Donato.

L’incontro “L’ufficio Not (Nucleo Operativo Tossicodipendenza) delle prefetture, dalla prevenzione dei fattori di rischio alla base delle dipendenze da sostanze stupefacenti alla costruzione dei fattori di protezione”, nell’ambito del XVI Festival della Salute, riservato agli studenti delle quinte del Liceo Classico, ha visto i ragazzi trasformarsi da semplici spettatori in protagonisti attivi. Al saluto dell’assessore comunale alla Salute Giuseppe Giordano (Manuela Fabbri della prefettura di Siena è stata impossibilitata a partecipare), è seguita la proiezione di un video con la domanda: stai seguendo i tuoi sogni? Quindi De Donato, assistente sociale, ha stimolato i ragazzi a cercare un’introspezione per entrare in contatto con se stessi. Subito dopo è stato affrontato il tema delle sostanze stupefacenti.

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“Mettiamo che siete a una festa e qualcuno porta la marijuana – ha chiesto De Donato – che cosa fate se un amico si sente poco bene?”

E ancora: “Quando siete felici siete in grado di sintonizzarvi con il vostro stato d’animo, che si tratti di gioia, tristezza o rabbia?”.

Ascoltate le risposte delle ragazze e dei ragazzi De Donato ha invitato tutti a scoprire la propria zona di disagio, di non comfort, e a cercare di rimanerci senza scappare. “È la fuga da questa zona che ci spinge a cercare l’ebbrezza dell’alcol o delle sostanze stupefacenti, scegliendo un attimo di piacere alternativo alla sofferenza che non riesco ad accettare. Ma posso farlo anche in modo sano, parlandone con qualcuno per esempio”. È stato affrontato anche il tema dell’ansia e degli attacchi di panico. Dopo un forte trauma l’essere umano tende a rimuoverlo. Ma il dolore rimane. Se si riattiva la sensazione che porta a quel trauma, scatta l’attacco di panico, con ansia, sudorazione, respiro corto.

“Nel mio lavoro mi occupo di colloqui – continua De Donato – e invito a non scappare, ma nemmeno a combattere, perché più combatto e più alimento le mie paure. io vi invito ad un’altra strategia, quella di imparare a rimanere nella zona non comfort, nel disagio. Non è facile, come si fa? Si impara”. La storia di Sam, di Mr Rain, è stata un’occasione per affrontare più da vicino il tema della tossicodipendenza. “Dio ha creato il mondo in sette giorni – canta il rapper – e io in sette giorni l’ho distrutto”. E ancora: “Anche un angelo può perdere le ali, guarda il cielo anche oggi un’altra stella si spegnerà”.

“La droga oggi è trasversale – ha ammonito De Donato – attraversa tutti i ragazzi. Il rischio di contatto è molto facile, così come l’uso precoce. A Grosseto abbiamo avuto un bambino di nove anni che faceva uso di eroina”.

“Il messaggio che voglio trasmettervi – continua – è: svegliatevi. Io non conosco le vostre realtà, ma probabilmente prima o poi entrerete a contatto con altre realtà, di amici, parenti, qualcuno che ha a che fare con droghe, anche solo con hashish. Le droghe attraggono, ma la droga è lasciarsi vivere, emulare gli altri”.

L’esperienza di Arianna (nome fittizio), una 15enne finita in comunità terapeutica per abuso di stupefacenti, insegna come non sia solo quella che chiamiamo droga a creare dipendenza.

La ragazza descrive nei confronti del ragazzo che frequenta, le stesse sensazioni sperimentate con l’eroina. Il senso di vuoto che la consuma finché non vede il suo numero di telefono che la chiama.

“Terza figlia di madre anaffettiva, Arianna da piccola non riesce a sintonizzarsi con l’affetto dei genitori, non si sente riconosciuta, vista, amata. Da qui parte la sua dipendenza affettiva, un atteggiamento che riguarda tutti gli aspetti della sua vita.

Con il primo fidanzatino, quello che le fa sentire che esiste, nasce una dipendenza affettiva per cui l’affetto non basta mai, ne ha bisogno sempre di più. Con quel che consegue, ansia, sensazione di vuoto”.

Conquistata l’attenzione degli studenti, De Donato passa a spiegare i vari aspetti del suo lavoro e soprattutto le conseguenze dell’uso di sostanze stupefacenti. Invita i ragazzi a leggere l’articolo 75 del Testo unico del 1990, per capire a che cosa si va incontro anche solo con il consumo personale di droghe leggere. “Sapete che l’ipotesi di spaccio, dal 2017, riguarda anche la cessione gratuita? Vuol dire che basta passare la canna all’amico. Stiamo attenti, con la droga non si scherza. Riflettete, siete maggiorenni. Quando non è reato di spaccio è una violazione. Verrete segnalati al prefetto, sarete sottoposti a un colloquio obbligatorio (con i genitori se minorenni) e il prefetto comminerà la sanzione amministrativa: sospensione della patente da 1 a 3 mesi e impossibilità di riprenderla nei tre anni successivi, sospensione dei documenti per l’espatrio e per il porto d’armi. Con l’uso di stupefacenti si perde il requisito morale per la guida. Siatene consapevoli”.

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