Talvolta accadono, nelle nostre vite umane, tragedie talmente private da diventare inesorabilmente pubbliche. Come quella di Piergiorgio Welby, scrittore e giornalista affetto da distrofia muscolare, il cui caso รจ esploso nei primi anni Duemila per la sua richiesta di porre fine alle sofferenze intollerabili, interrompendo le cure che lo tenevano in vita.
Welby aveva lottato, dopo essere stato colpito dalla malattia, per la dignitร e lโautonomia delle persone disabili e per ottenere cure adeguate, ma anche per lโautodeterminazione della persona nelle scelte riguardanti la fine della propria vita. (https://it.wikipedia.org/wiki/Piergiorgio_Welby).
La tragedia privata di Piergiorgio Welby รจ diventata pubblica nel momento in cui lui ha rivendicato il diritto ad essere lasciato morire. Il 20 dicembre 2006, dopo la somministrazione di farmaci sedativi, fu infatti staccato il respiratore artificiale che lo teneva in vita.

Anche la tragedia della moglie, Mina, รจ diventata pubblica, dal momento in cui invece di rinchiudersi nel proprio dolore come sarebbe stato giusto e naturale, ha deciso di portare avanti le battaglie del marito, aiutando le persone che si trovano a sperimentare la stessa condizione.
Mina Welby รจ stata ospite a Trequanda della terza edizione della Festa della Costituzione organizzata dallโAnpi Valdichiana, in un incontro dal titolo โAi confini della Salute: le questioni ancora aperte per una sanitร equaโ. Al centro del dibattito cโera lโarticolo 32 della Costituzione che afferma, tra lโaltro, che โnessuno puรฒ essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di leggeโ e che โla legge non puรฒ in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umanaโ.


โMa avrei voluto che allora ci avessero parlato dellโarticolo 2 della Costituzione, quello che parla dei diritti inviolabili dellโuomo e dellโadempimento dei doveri inderogabili di solidarietร politica, economica e socialeโ. Mina Welby รจ una settantenne minuta, dai capelli bianchi e lโaspetto delicato, dotata perรฒ di una determinazione ferrea, quella che le permette ormai da anni di combattere insieme allโassociazione Luca Coscioni – https://www.associazionelucacoscioni.it/ – la battaglia iniziata per il marito.
La stessa determinazione che lโha portata ad autodenunciarsi, insieme a Marco Cappato, per istigazione e aiuto al suicidio (reato punito con una pena dai 5 ai 12 anni dallโarticolo 580 del Codice penale) dopo aver compiuto un atto di disobbedienza civile accompagnando Fabiano Antoniani, Dj Fabo, in una clinica in Svizzera per il suicidio assistito.
Welby e Cappato, finiti a processo davanti alla Corte dโAssise di Massa, sono stati assolti definitivamente dalla Corte di Appello di Genova dopo il ricorso del Pm presentato contro lโassoluzione in primo grado.

Oggi la legge sul fine vita, dopo lโapprovazione da parte della Camera lo scorso 10 marzo (che ha profondamente modificato il testo originario) รจ allโesame (bloccata da tre mesi) del Senato. Il referendum sullโeutanasia, sostenuto da un milione e 250mila firme raccolte in quattro mesi, รจ stato bocciato dalla Corte Costituzionale.
Lโasse portante della legge riconosce la morte volontaria medicalmente assistita, equiparandola alla morte naturale e libera dalla punibilitร i medici e il personale sanitario.

In questi giorni sono saliti alla ribalta i casi di Fabio, di Mario e di altri, tutte persone felici di vivere e attaccatissime alla vita, che hanno scelto di premere il pulsante del macchinario che avrebbe loro iniettato il farmaco per la sedazione profonda, cessando una condizione considerata non piรน adeguata al loro essere umani. (http://www.ilducato.it/2022/06/21/fine-vita-mario-antonio-e-fabio-una-storia-marchigiana/ e https://www.rainews.it/articoli/2022/06/fine-vita–morto-mario-il-primo-caso-di-suicidio-assistito-in-italia-9d8bad6f-b5ca-4c68-a8a1-48e76eb9117a.html).
Mina Welby racconta, a una platea che la ascolta in religioso silenzio, che alcune di queste persone hanno provato ad andarsene semplicemente rifiutando il cibo, ma che hanno dovuto interrompere il digiuno per le atroci sofferenze patite.
Condizione necessaria per applicare la sedazione profonda รจ che il malato sia in condizioni irreversibili ma cosciente. Al momento lโiniezione, effettuata attraverso un costoso macchinario, viene eseguita dal paziente.

Ma molti passi in questa direzione sono stati fatti, dalla legge sul testamento biologico, che permette alle persone, finchรฉ nel pieno delle loro facoltร , di scegliere di non subire cure inutili anche quando non saranno in condizione di rispondere. Nel 2008, come si ricorderร , la Cassazione riconobbe le volontร espresse da Eluana Englaro prima di cadere in stato vegetativo.
โLa persona malata puรฒ rifiutare i trattamentiโ รจ un articolo del Catechismo, spiega Mina Welby, che la Chiesa si ostina a non considerareโ. (https://www.repubblica.it/cronaca/2022/06/19/news/suicidio_assistito_il_cardinal_zuppi_la_chiesa_non_vuole_la_sofferenza_ma_dice_no-354534063/ e https://www.quotidianosanita.it/lettere-al-direttore/articolo.php?articolo_id=105642).
โIl corpo dร precisi segnali che non vuole piรน vivere – continua Welby – ma spesso i medici insistono con le cure, fanno flebo, danno da mangiare e da bere, causando sofferenze ancor maggiori al malatoโ.
โDโaltra parte io oggi non sarei qui se quel 14 giugno 1997, dopo che Piergiorgio si aggravรฒ per la seconda volta, non avessi chiamato i soccorsiโ. Da allora Piergiorgio Welby rimase attaccato contro la sua stessa volontร a un respiratore automatico, un fatto di cui Mina non si darร mai pace.
La legge sul fine vita, precisa Welby, non riguarda tutti i malati. Il paziente oncologico รจ tagliato fuori, per esempio. Ma il problema principale, frutto di una cultura che Welby e con lei lโassociazione Coscioni continueranno a combattere, รจ la mancanza di medici palliativi, e di infermieri, volontari, psicologi, neurologi e altri specialisti, formati in tal senso.
โSpero che dal prossimo autunno possano iniziare questi corsi – conclude Welby – cosรฌ tra quattro anni avremo medici che sapranno curare anche il nostro andar via, il nostro morireโ.
Il tema รจ delicato e per qualcuno addirittura tabรน. A Trequanda, dopo Mina Welby, รจ ospite Rosy Bindi, ex ministro della Sanitร , che si รจ sempre proclamata contraria alla regolamentazione del fine vita. Tanti altri politici ne fanno i propri cavalli di battaglia, scagliandosi contro quella che definiscono una cultura della morte.
โSe una persona รจ accudita e amata, non vuole morire, vuole semplicemente smettere di soffrireโ risponde pacata e col sorriso sulle labbra Mina Welby.
(in copertina Mina Welby durante il suo intervento accanto a Simona Pacini e Vittorio Agnoletto – Alcune foto di questo servizio sono foto pubbliche di Fb)