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venerdì, Marzo 29, 2024

Rocco Casalino si racconta nel Portavoce

267 pagine. Copertina rigida. Edizioni Piemme. “Il portavoce” è il titolo. Ad una prima veloce, agile lettura sembra davvero la storia di Rocco Casalino. E non solo. La storia di una generazione, i nati negli anni 70, che si sentono traditi, nei loro affetti, nei loro sogni. Ma animati da una voglia di riscatto. Infanzia e adolescenza difficile. Tra Germania e Italia. Famiglia difficile. 

La conquista di una sessualità, la sua. Gli studi per conquistare una posizione sociale.

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Un filo lega il libro: spiegare come l’autore arriva alla politica, all’impegno dei 5 stelle. E soprattutto spiegare come non sia stato assolutamente aiutato dalla partecipazione al “Grande fratello”.

A ben vedere questa del Grande fratello è il suo vero tormentone. Non riesce a comprendere, almeno così ci pare di capire, come pochi mesi possano marchiarti per la vita. 

Eppure può succedere quando partecipi a qualcosa che pur coinvolgendo una élite vede la partecipazione di una vasta adesione e partecipazione.

Il Grande fratello gli ha dato fama e soldi. A leggere il racconto, dal suo punto di vista è anche un momento rapido ma formativo. 

Perché stupirsi. Senza mischiare il sacro con il profano. Ci sono nella storia italiana eventi durati una stagione che pure hanno segnato una generazione. 

La Resistenza? Il ‘68? 

Accostamenti blasfemi? Sì! Ma solo per spiegare un punto di vista: non conta soltanto la durata, conta l’intensità. Probabilmente nella storia collettiva dominata dalla televisione, il “Grande fratello” a suo modo è stato un elemento di rottura. Chi ci si è identificato, chi viceversa lo ha rifiutato. In positivo o in negativo pur sempre un punto di riferimento. 

Casalino è contrastato. Della doppia faccia della medaglia. Di come sia argomento dissacrante e di come viceversa abbia fatto emergere le sue doti nel gruppo. La capacità di esercitare una leadership. La comunicazione.

Si,  se c’è una cosa interessante è proprio come Casalino interpreti il ruolo di comunicatore. Il libro da questo punto di vista può rappresentare una sorta di vademecum. Di come deve pensare e lavorare un portavoce.

Una lettura interessante. Un percorso di vita visto dal protagonista. Vero? Verosimile…

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