Una partita iniziata male. Un gol al secondo minuto può uccidere le migliori intenzioni, invece da lì in poi è l’intera prestazione a Wembley è stata interpretata con la voglia di vincere. E infine, è stata vinta. Ai rigori. Che nulla tolgono alla dolcezza del successo. Non è male.
Di colpo la vittoria della Nazionale italiana di calcio sulla squadra dei ”leoni” inglesi e l’aggiudicazione del trofeo europeo sono divenute il simbolo della voglia di un popolo di credere in se stesso e nelle proprie possibilità. E anche un’occasione per farsi invidiare dai diversi popoli europei.
Strano ma vero, essere campioni d’Europa ha messo in circolo una carica insperata: come se ci fossimo caricati, noi italiani la responsabilità di dimostrare che l’Europa vince, la Brexit invece non paga. Qualcosa di nuovo del vecchio “Albione rapace”.
Vedremo quanto e dove ci servirà questa scarica di vitalità e adrenalina. Se ci aiuterà a riconquistare un’identità utile alla ripresa del Paese e al funzionamento del Pnrr.
Forse, qualche carosello di troppo, qualche strappo al distanziamento che – con la ripresa dei contagi -ancora dobbiamo mantenere. Sì ci sono stati… Auguriamoci senza conseguenze.
Comunque il Paese ne aveva bisogno, i giocatori e la squadra tutta il successo se lo sono meritatamente conquistato. Nessuno ci ha regalato nulla. Questa volta siamo in pari con tutti.
(immagine tratta dalla pagina Fb Il Coniglio che Ride)