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lunedì, Maggio 6, 2024

A mente fredda: La profezia dell’autosabotaggio

Avete mai sentito parlare della “profezia che si autoavvera”?

Il primo a introdurre questo concetto verso la fine degli anni ’40, fu il sociologo statunitense Merton che la definì come: “Una supposizione o profezia che per il solo fatto di essere stata pronunciata fa realizzare l’evento atteso, confermandone in tal modo la veridicità”.

Per fare un esempio dei nostri tempi: durante il primo lockdown il timore generalizzato che le scorte di pasta e lievito potessero esaurirsi, fece sì che la popolazione prendesse d’assalto gli scaffali dei supermercati, con l’effetto di esaurire realmente quei prodotti.
Nella nostra vita quotidiana, spesso questo si traduce nella ferrea certezza che tutto quello che può andare storto, alla fine andrà storto.

Quando ad esempio, in una relazione sentimentale ci sentiamo inadeguati, avvertiamo il timore che l’altro/a possa allontanarsi e porre fine al rapporto, tendiamo a comportarci di conseguenza: assumeremo un atteggiamento guardingo e sospettoso, saremo più aggressivi, ci sentiremo giudicati o svalutati, ci concentreremo sulle incomprensioni, invece di goderci i momenti di serenità, ritirandoci affettivamente invece di investire a livello emotivo in quel legame.

Molto probabilmente, con queste premesse non sarà facile portare avanti una relazione sentimentale, ma il nostro atteggiamento è stato una conseguenza del precipitare degli eventi, o ne è stato la causa?

In una gara sportiva, in un colloquio di lavoro, all’esame universitario, molte volte si tende a tenere basse le aspettative: una sorta di meccanismo di difesa contro le delusioni, con il risultato che il senso di inadeguatezza che abbiamo creato con la nostra mente diventerà reale, rendendoci insicuri e danneggiando il risultato della nostra prova.

Alla fine l’esito sarà comunque negativo ma non meno deludente.

La profezia che si autoavvera è quindi un insieme di meccanismi mentali che mettiamo in atto a conferma delle nostre teorie o convinzioni. Se siamo convinti che qualcosa sia reale, di fatto saremo portati ad agire come se lo fosse, spingendo azioni e atteggiamenti in quella direzione.

Si rischia, così di creare un circolo vizioso di assuefazione al fallimento, con la nostra mente che tenderà ogni volta a confermare in maniera inconsapevole le convinzioni negative che ci siamo creati.

Un vero e proprio autosabotaggio!

Diventa quindi fondamentale imparare a riconoscere pensieri ed emozioni alla
base di pregiudizi, aspettative disfunzionali e percezioni errate che
condizionano il nostro comportamento e, di fatto, la nostra realtà.
Prendere in considerazione altri punti di vista, acquisire consapevolezza del
nostro dialogo interno e svilupparne uno positivo sono solo i primi passi per
spezzare il circolo vizioso dell’autosabotaggio.

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