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venerdì, Aprile 26, 2024

“Bisogna parlare e reagire”

Post del 27 novembre

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Non è bastata una creatura di un anno morta di freddo nella boscaglia a ridosso del confine polacco.

La dittatura bielorussa ha fatto credere a migliaia di profughi siriani, e non solo, che il passaggio verso l’Europa vissuta come terra di salvezza fosse cosa fatta. In realtà per Lukashenko era solo il modo per premere sull’Unione europea e, usando il ricatto di corpi stremati, ottenere un alleggerimento delle sanzioni. Da dietro la Russia di Putin nulla fa per evitare che il cinismo di un regime calpesti altre vite.

Le testimonianze che arrivano da lì sono drammatiche, parlano di bambini piccoli senza riparo con genitori prostrati. Freddo e fame, nessuna assistenza, il bisogno di medicine e cure per i tanti che stanno male.

Dinanzi a questa scena odiosa l’Europa non può esitare e misurare le proprie mosse sulla base della convenienza. Sì, abbiamo a che fare con un dittatore, ma la sola via per preservare la nostra (di europei) dignità è andare a prendere quelle migliaia di donne, uomini, bambini, e portarli via da lì, metterli in salvo, accoglierli.

Lo esige un dovere di umanità, ma lo esige anche la storia che abbiamo alle spalle. In queste ore si sono recati in quei luoghi tre nostri parlamentari europei: il capo delegazione del Pd a Bruxelles, Brando Benifei, e con lui Pietro Bartolo e Pier Francesco Majorino.

Voglio ringraziarli col cuore per questa loro scelta, per l’atto di responsabilità che li ha condotti a toccare quella sofferenza con mano e per ciò che potranno fare (e sarà comunque molto) nel riportare l’immagine di una tragedia alle porte di casa nostra.

Con Brando ci siamo parlati ieri sera poco prima che partisse alla volta di Varsavia, poco fa ci siamo scambiati dei messaggi via WhatsApp e le prime descrizioni che riporta sono angoscianti. Ma tutto ciò conferma solamente le ragioni che li hanno spinti ad andarci.

Perché non è vero che la politica è impotente. C’è chi vuole che lo sia, questo sì. Ma è proprio per sconfiggere questo assurdo pensiero che bisogna parlare e reagire.

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