La ruminazione mentale è una modalità di pensiero che tutti noi sperimentiamo continuamente.
Se talvolta è utile per affrontare problemi e pianificarne le soluzioni, altrettanto spesso ci conduce invece a uno stallo, in cui questo loop di pensieri non porta proprio da nessuna parte.
Soprattutto nelle circostanze più stressanti della vita, come un lutto, la fine di una relazione o l’instabilità economica, la pervasività e l’insistenza del rimuginìo sono il motore dell’aumento di stati emotivi negativi come ansia, umore depresso e rabbia. Andando ad aggiungere altro carico al bagaglio di stress che già portiamo.
Più forte è il colpo che la vita ci ha assestato, o il divario tra la realtà e le nostre aspettative e maggiore sarà l’ondata di pensieri ed emozioni che ci travolge.
Allora cosa fare per evitare di annegarci dentro?
Diventare consapevoli di questi processi è già un primo passo per ottenere un cambiamento positivo nella propria vita. Imparare a sperimentare con pienezza il momento presente, disattivando “il pilota automatico” che ci porta a vivere le nostre giornate senza prestare veramente attenzione a ciò che accade intorno a noi, ma anche dentro di noi.
Uscire dalla palude di pensieri negativi, spesso estremamente critici, autogiudicanti, legati al senso di colpa, alla nostalgia di un passato che non c’è più, o alle nefaste previsioni per il futuro, è una strada da percorrere lentamente, passo dopo passo, ma che alla fine porta benessere e riduzione dei sintomi e degli effetti legati allo stress.
Riconnettersi con la propria esperienza, esterna e interna, senza giudicarla, imparare a prestare attenzione ai propri pensieri, tenendo bene a mente che essi non sono la realtà, capire come questi influiscono sulle nostre emozioni, sul nostro comportamento e come tutto ciò agisce sul nostro corpo, richiede tempo e costante impegno.
Se ci rendiamo conto che la ruminazione mentale sta prendendo il sopravvento, che sono i nostri pensieri ad aver preso il controllo, rischiando di farci perdere le piccole cose belle della vita, è bene correre ai ripari: fermarsi e osservare ciò che ci sta accadendo.
Nel caso ci si può rivolgere a un professionista esperto in gestione dello stress e attivare un percorso orientato a prendersi cura di sé.
Cercare di sopprimere o anestetizzare le sofferenze e le preoccupazioni, magari mettendo in atto comportamenti disfunzionali, legati all’alimentazione, al fumo o all’alcool, per fare alcuni esempi, peggiora la situazione e lo stato di salute generale.
Le pratiche basate sulla Mindfulness apportano notevoli benefici a lungo termine nella riduzione dello stress, nella regolazione delle emozioni, nella gestione del dolore, nell’attenzione e concentrazione, nel sonno e nell’alimentazione.