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giovedì, Aprile 25, 2024

Santa Caterina e il Palio dei suoi tempi

“Orsù, figliuoli dolcissimi, correte questo palio; e fate che solo sia uno quello che l’abbia, cioè che ‘l cuore vostro non sia diviso, ma sia una cosa col prossimo vostro per affetto d’amore”. (Santa Caterina da Siena, Lettera 62 a Sano di Maco e agli altri figliuoli, dettata in astrazione). Santa Caterina si riferiva, evidentemente, al palio alla lunga, visto che ai suoi tempi quello alla tonda, in piazza del Campo, non esisteva. Ma le sue parole sono estremamente significative. Sano di Maco faceva parte della Corporazione dell’Arte della Lana e insieme a Gabriello di Davino Piccolomini e a Stefano di Corrado Maconi, anch’essi discepoli di Caterina, faceva parte della Compagnia dei Disciplinati, che aveva sede nel sotterraneo dello Spedale di Santa Maria della Scala.

Nel 1379 Caterina scrisse al priore e ai confratelli della Compagnia affinché appoggiassero la causa di papa Urbano VI contro l’antipapa Clemente VII. In questa Lettera Caterina mette in risalto l’importanza dell’unità della Chiesa e la necessità di stare uniti sotto papa Urbano VI. Dopo la morte di Caterina, la Compagnia prese il nome di Santa Caterina della Notte ed è tuttora esistente. Della Compagnia dei Disciplinati avevano fatto parte anche Bernardo Tolomei (1272-1348), Andrea Gallerani (morto nel 1251), Pietro Petroni, certosino (1311-1361), Giovanni Colombini (1304-1367).

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Nel XV secolo, prima di entrare nell’Ordine francescano, fece parte di questa Compagnia anche Bernardino degli Albizzeschi (1380-1444).

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