Stagnazione e grandi esempi: ecco Leasing Magazine

Leasing Magazine apre il nuovo anno con una bella immagine di Firenze da cui spicca la Torre di Arnolfo, posta a contrasto con un’immagine di Giorgio La Pira, il così detto “sindaco santo” che mai disse “che ci posso fare?” di fronte ai problemi prima della città e poi del mondo e che individuò – nella sua Firenze dai diecimila disoccupati – nel lavoro il presupposto della dignità universale.

L’articolo-pensiero di Adolfo Lippi stavolta prende il posto dell’editoriale del direttore Gianfranco Antognoli che lo segue nella cronologia delle pagine prima di molti altri servizi che tradizionalmente il periodico dedica a finanza e mercati, ma anche a nuovi prodotti, start-up e vite di successo. Segnaliamo tra i primi articoli, la preziosa riflessione di Divo Gronchi sugli sviluppi a breve del sistema bancario.

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Oggi viene avviata la distribuzione postale e telematica di LM gennaio 2023; ricordiamo che il nuovo numero di Leasing Magazine è online sul sito: https://www.leasingmagazine.it/ e alla pagina dedicata: https://www.leasingmagazine.it/rivista/01-2023.html; contatti con editore o redazione possono avvenire tramite mail: redazione@leasingmagazine.it.

L’attenzione del direttore è stata per intero catturata da un recente intervento del presidente di Confindustria, Carlo Bonomi che ha lanciato un grido d’allarme riguardo al pericolo stagnazione in Italia. Antognoli, in genere sempre ottimista, sostiene che ci sono tre segnali positivi che fanno presumere che invece alla crescita zero non si arriverà: 1.il PIL crescerà a fine anno di quasi il 4%, molto di più della media europea e di Francia e Germania; 2.il totale del turnover cumulato del factoring erogato dalle banche cresce a fine ottobre, anno su anno, del 18% circa, oltre il 17%; 3.il Leasing cresce del 9% anno su anno.

“Ora – dice il direttore di LM -, se una rondine, oppure anche tre rondini, “in questo caso non fanno primavera”, occorre però sottolineare, con l’ottimismo della volontà, che nell’impresa gli investimenti si fanno; e ci si mette in gioco quando “si crede nel futuro dell’azienda e nella sua capacità di creare più ricchezza e occupazione. Occorre ora un impegno forte con la percezione degli spiragli positivi di un nuovo auspicabile sviluppo nella seconda metà dell’anno 2023 in un contesto dove la pace prevalga sulla guerra, l’inflazione ritorni sotto controllo e i tassi bancari possano ridiscendere con un raffreddamento dei costi delle materie prime e della spesa energetica”.

“Su questi obiettivi – conclude Gianfranco Antognoli – debbono concorrere le volontà governative e delle autorità monetarie, ma soprattutto la voglia imprenditoriale di affrontare i mercati nelle difficoltà, sia pure consapevoli delle risorse e delle energie disponibili, magari anche intellettuali e morali oltre che fisiche”.

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