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venerdì, Novembre 8, 2024

Vi prometto le mie cronache dai mondi paralleli

Mondo parallelo. Un concetto che da qualche tempo a questa parte mi affascina molto. L’idea che possa esistere un ipotetico universo separato e distinto dal nostro, ma coesistente con esso o, meglio ancora, un’infinità di universi coesistenti fuori dal nostro limitato spazio tempo, è veramente avvincente.

In narrativa il primo fu Murray Leinster (1934) prima che autori più famosi come Jack Williamson e Michael Crichton scrivessero bestseller; e tuttavia anche Carroll e Dickens, a loro modo, ci avevano provato.

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Credere di vivere in un multiverso in qualche modo mi offre una boccata d’ossigeno, un senso di libertà.

Mondo parallelo. Un’idea che lentamente ha preso spazio dentro di me e mi sta insegnando a sopportare l’unico mondo che invece ci viene propinato come possibile, e reale. Si, perché, se veramente esiste un multiverso, se non si tratta solo di elucubrazioni filosofiche ma anche di teorie con basi scientifiche – il primo ad applicare il concetto alla quantistica fu Hugh Everett III (1957) -, allora veramente tanti altri mondi sono possibili.

Abbiamo passato due anni terribili. La pandemia ha minato tutte le nostre certezze, le nostre sicurezze. Siamo diventati tutti possibili nemici l’uno dell’altro. Ci siamo chiusi, allontanati. Abbiamo perso il piacere di un pranzo spensierato in famiglia, di una cena fra amici, di una serata appiccicati in una discoteca.

Ci è stato tolto tutto quello che poteva essere causa di produzione di ormoni della felicità e della gioia. Solo paura. Terrore. Morte. Dolore. Solo cortisolo, ormone dello stress. Stimolato in continuo, senza tregua. Ed allora ho iniziato a chiudermi, a crearmi una corazza, a guardarmi dentro, a cercare dentro di me un luogo di pace, di calma, di serenità. Ed ho iniziato a cullarmi nel pensiero che questo non poteva essere l’unico mondo possibile, che doveva poterci essere altro, che io, come tutti noi, avevo il diritto ma anche il dovere di coltivarla questa ulteriore possibilità, di innaffiarla lentamente, con cura, come si fa con dei semi appena piantati.

Ogni giorno. E piano piano, facendolo, ho iniziato anche ad immaginare come sarebbe potuta diventare la pianta che sarebbe cresciuta da questi semi, costruendomi di essa un’immagine sempre più nitida e ricca di particolari.

Ogni tanto il mondo “reale” arriva come una folata di vento gelido e tenta di sradicarla questa pianta. Negli ultimi tempi è arrivato con il boato di una guerra che sempre più assomiglia alla terza guerra mondiale. Ma il processo di germinazione era ormai iniziato.

Chiara Bennati è anche scrittrice, recente il suo primo libro collettivo – Contro al Covid con un “elisir di parole” – SienaPost

Ed è stato proprio cullando questi semi che lentamente iniziano a germogliare che è nata l’idea di questa rubrica. Tranquilli, non sarà una rubrica di filosofia, e neanche una rubrica scientifica. Non ho mai pensato di poterne avere le competenze e le capacità!

Solo un piccolo spazio, dove cercare di portare alla luce tante realtà che hanno iniziato a creare situazioni nuove, hanno dato linfa vitale ai loro sogni e li hanno concretizzati. Si, perché, guardandomi intorno in questa realtà schizofrenica dove si dice tutto e poi si fa il contrario di tutto, dove si scrivono trattati di diritti umanitari e poi si spendono miliardi per costruire missili per uccidere, dove si fanno campagne di sensibilizzazione per la ricerca per salvare anche una sola vita umana e poi si congegnano armi chimiche capaci di sterminare popolazioni, dove ci si riempie la bocca del green e poi si parla di ripristinare l’utilizzo del carbone per procurarci energia… Sì, guardandomi intorno ho visto tanti altri mondi diversi che in realtà già esistono e vivono. Anche qui, vicino a noi, nella nostra area geografica.

Ed è di questi mondi diversi, paralleli, che ho pensato di scrivere. Per provare a raccontarli per come riesco, per quello che sono capace a fare.

Perché? Beh, innanzitutto perché questo porta nutrimento ai miei semi, perché mi fa capire che veramente una realtà diversa è possibile, che dunque è giusto impiegarci tempo e dedizione. Ma non solo.

Queste realtà diverse esistono grazie all’energia dei sogni di chi le ha prima immaginate, poi sentite con il cuore ed infine portate a concretizzarsi, un pezzettino alla volta. Ed allora, se in tanti, tutti insieme, piano piano, iniziassimo a fare altrettanto, forse davvero qualcosa potrebbe cambiare.

Potrebbe essere veramente lo spunto per fare rete, sostenerci a vicenda, dare il via ad un processo virtuoso e non ingabbiato in reticolati di burocrazia e convenzioni. Spontaneo, insomma. Essenziale.

“Cominciate col fare ciò che è necessario, poi ciò che è possibile. E all’improvviso vi sorprenderete a fare l’impossibile” (S.Francesco).

Ed allora, partiamo! Alla scoperta del mondo parallelo sotto casa. Con la consapevolezza che tutto è possibile.

Chiara Bennati, scrittrice, senese e avvocato

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