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sabato, Novembre 23, 2024

“Calata” delle destre e Pd “is back”

Ci dicono, e constatiamo che al momento ci stanno tutti attenti, che al secondo turno, cioè al ballottaggio, la lettura di coerenze e incoerenze da parte dell’elettorato o porzioni significative di esso è reale, concreta e determinante.

Cinque anni fa il primo e il terzo decisero di allearsi, nonostante rispettive storie che una volta erano unite e dopo il 2004 furono divise. Gli stessi loro elettori non li premiarono e una vittoria annunciata che sarebbe arrivata con la sola conferma dei voti del primo turno, svanì aprendo la porta a un ricambio politico di segno opposto mai avvenuto in era repubblicana.

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Non riteniamo faccia parte della “eventuale incoerenza” un ripensamento sugli “apparentamenti”. Descritti al capo III, articolo 72 lettera 7 del Testo Unico sull’ordinamento degli enti locali (D.Lgs.267/2000), essi devono avvenire tassativamente entro sette giorni dalla chiusura delle urne, quindi entro lunedì 22 alle15:01, perché le liste “apparentate” vanno poi incluse nella nuova scheda elettorale.

L’apparentamento esplica effetti solo in caso di vittoria. La lista apparentata al secondo turno prende parte pro-quota alla spartizione del premio di maggioranza. Le due candidate al momento hanno annunciato di non voler permettere apparentamenti, ma il viatico di un’alleanza è sempre un compenso di contropartita, perché nominare un sindaco è tutto. Al sindaco, anzi alla sindaca, solo a lei, competeranno le 6-700 nomine che attengono al Comune di Siena.

Quindi se entro lunedì non avverrà nulla – e al momento non stiamo vedendo alcuno correre a più non posso per rispettare quella scadenza – l’eventuale corrispettivo di un  patto di governo si concretizzerà in maniera non formalizzata pubblicamente con assessorati, forse, con nomine nelle principali controllate, più probabile.

Va anche chiarito che la governabilità e la stabilità della maggioranza sono incrementate se l’accordo è fatto con liste che hanno superato il 3% e quindi si presume eleggano almeno un consigliere. Oltre le tre di Ferretti e quattro su cinque della Fabio, queste sono: Lista Montomoli, Per Siena, Sena Civitas, Lista Castagnini e Siena Sostenibile.

La danza e le regole, da lunedì pomeriggio, comunque stanno cambiando: le due aspiranti alla carica di sindaco ora devono mettere al lavoro le proprie squadre di collaboratori e alleati.

All’inizio sarà una sorta di “tondino” davanti l’Entrone con tutti che parlano con tutti, poi ci sarà chi può parlare con chi e chi no, chi può rendersi garante di un futuro accordo e chi no. Soprattutto se non ci saranno apparentamenti a formalizzare e se gli eventuali endorsment, o addirittura inviti al voto, saranno fatti apparentemente “alla cieca”.

Se questi colloqui porteranno a una coerenza possibile, allora si passerà alla trattativa vera e propria dove strumenti e beni possibili, saranno il controprezzo.

Attualmente Nicoletta Fabio e Anna Ferretti devono suddividere le quindici liste in tre categorie: 1.voti che ti arriveranno comunque; 2.voti che non vanno a nessuno (e comunque non vanno all’avversaria); 3.voti che possono venire a te o andare all’avversaria (e questi valgono doppio).

Ora, sinceramente, ci pare incauto volersi mettere al posto di una delle due candidate che hanno già un sistema complesso di valutazione.

Su di loro possiamo aggiungere che Anna Ferretti partirà dall’idea di raccogliere a sé tutte le forze dell’attuale opposizione al Governo Meloni – IV, Azione, M5S e Sinistre parlamentari – che è il proponimento della neo segretaria Pd Elly Schlein. E tenterà di riprendere il filo del colloquio con forze passate alla politica… sedentaria. Crediamo anche che la leader del centrosinistra si porrà come garante delle intese. Il suo proposito di “buone idee in comune” parte da un faccia a faccia con tutti gli altri candidati-sindaco (esclusi Fabio e Castagnini, nonché De Mossi) e lo annuncia da ieri sera sulla sua pagina social – https://www.facebook.com/annaferretti.siena – dopo una riunione cui ha preso parte anche il segretario regionale del Partito.

L’imprevisto venti per cento del Pd sta galvanizzando l’ambiente e ci si rende conto che non è in gioco solo la poltrona di sindaco di Siena. “Pd is back!” e i militanti sembrano pronti a prendere il moschetto e frenare in una nuova… Curtatone l’avanzata delle destre in Toscana.

Nicoletta Fabio ha alle spalle una vita sociale e professionale apprezzata. In politica, a questi livelli, è ancora neofita e necessiterà di persone al proprio fianco, capaci di raccogliere anziché escludere.

Un segno di capacità dell’attuale dirigenza è quello di aver reso in queste elezioni pacifica e chiara la leadership di Fratelli d’Italia sugli altri alleati.

Più che probabile – anche se al momento Hiroshima e alluvione ne impediscono la chiara visualizzazione – che la campagna di Nicoletta Fabio beneficerà di una “calata” di rinforzi fiorentini e romani con tutte le prebende che la funzione governativa consente loro. In fondo questa rincorsa è iniziata con l’assegnazione di un posto in un consiglio superiore.

La strategia è presto delineata: dalla difesa, oggi, delle posizioni acquisite a Pisa, Massa e Siena, deriva, domani, l’ineluttabilità per una Sinistra arretrante degli esiti prima su Firenze città e, un anno dopo, sulla Regione Toscana.

Essendo visione del tutto opposta a quella di Anna Ferretti, noi presumiamo che questo ballottaggio sarà lottato ferocemente.

(Le foto sono foto pubbliche di facebook)

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