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sabato, Novembre 23, 2024

Il Franci statale un’eccellenza per la città. Carli: “Il conservatorio ora ha un futuro certo”

Ha vinto la musica sui tempi burocratici, sulle polemiche, sulle scarse risorse. Ha vinto l’istituto Rinaldo Franci che nell’ottobre scorso, grazie alla firma del decreto dell’allora ministro dell’Università e della Ricerca Messa, è diventato conservatorio statale, trasformazione che prevede il passaggio della proprietà dal Comune di Siena al Miur e che garantirà ad insegnanti e allievi un futuro certo. Il decreto diventerà attuativo il 1 gennaio prossimo e sarà la conclusione di un percorso che ha visto Siena ed altri 16 conservatori italiani impegnati per l’applicazione della legge datata 1999. Ci sono voluti ben 23 anni per garantire lunga vita all’antico istituto fondato come scuola di musica nel 1834 e trasformatosi nel corso degli anni in luogo di insegnamento per aspiranti musicisti senesi e italiani. “Siena è un’eccellenza italiana per la preparazione musicale con il conservatorio Franci, il Siena Jazz e l’accademia Chigiana, abbiamo tutte le espressioni formative che riguardano i vari ambiti” dice soddisfatta Anna Carli, attuale presidente del conservatorio e che ha seguito negli anni il percorso parlamentare della trasformazione. “Gli enti locali non riescono più a sostenere le spese del personale e di gestione delle scuole di specializzazione quindi il passaggio allo Stato è un atto importante, di sopravvivenza. Il Comune di Siena già nel 2001 aveva aderito alla richiesta di statizzazione, ma non c’era stata rispondenza da parte del Parlamento, poi dal 2012 si è ripreso il percorso che ha portato alla trasformazione. Sono contenta che l’attuale amministrazione abbia compreso il valore di quanto stavamo facendo e dopo un momento di incertezza in cui sembrava non avere più interesse per il Franci, ha fatto una scelta produttiva per l’istituto e per la città. Quindi abbiamo ragionato come due istituzioni che cercano di salvaguardare un patrimonio cittadino”.

Camminando per l’ex convitto Tolomei si respira cultura. Ampie vetrate mostrano un’allieva che suona il flauto, nell’altra saletta un pianista che si esercita, la musica che riecheggia nei corridoi. “Condividiamo questo antico plesso con i licei Classico e Pedagogico, grazie alla Provincia sono stati individuati nuovi spazi per i due istituti superiori in edifici vicino a Sant’Agostino, mentre la nostra sede è quella che ospitava un tempo le camerette dei convittori, stanze piccole che per noi sono idonee per le lezioni individuali, spazi che mettiamo a disposizione dei nostri allievi anche per lo studio. Abbiamo poi 3 aule per le lezioni collettive”.

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I giovani amano la musica e nonostante le distrazioni del web, scelgono ancora di studiare uno strumento e di farne poi una professione. “Il conservatorio Franci offre una preparazione classica e rilascia il diploma di laurea che apre le porte a numerose professioni non solo quella di musicista in un’orchestra ma anche per l’insegnamento nelle scuole o per altri campi in cui sono richieste figure di compositori ed esperti di musica”.

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