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venerdì, Novembre 8, 2024

Perché si legge? Ovviamente per star bene!

Mi prendo un attimo per cullarmi dell’odore inebriante della carta stampata. Socchiudo gli occhi ed è come se milioni di parole mi venissero incontro danzando, tenendosi per mano  in questo piccolo angolo magico nel cuore della Valdorcia.

Sono a Librorcia, la particolarissima libreria realizzata da Simone Gallorini o, come gli piace definirsi, il libraio di Bagno Vignoni. Uno spazio ricavato in una antica costruzione proprio di fronte alla famosa vasca termale di questo borgo incastonato nella campagna senese.

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E’ un pomeriggio d’autunno ma l’aria è tiepida come una sera di fine estate. Entro in questo tempio delle parole e subito un senso di pace mi avvolge. Di fronte a me due stanze di libri: libri incastonati in una bellissima libreria di legno alta fino al soffitto, libri appoggiati su un vecchio camino in pensione, libri su tavoli e su sedie, libri attaccati l’uno all’altro come in un cerchio senza fine.

I miei occhi scorrono sopra di loro e non resisto alla tentazione di accarezzarne qualcuno, di sentire la carta liscia e profumata scorrere sotto le mie dita mentre sfoglio le pagine e leggo frasi e pensieri accompagnata da una musica leggera di sottofondo.

Chiara Bennati all’interno di Librorcia

Tanti colori intorno. Non solo quelli delle copertine ma anche dei quadri sulle pareti e di un particolarissimo spazio dedicato ai lettori che vogliono fermarsi ad assaporare con lentezza il piacere della lettura. Uno spazio fatto di un divano ed una poltrona verdi appoggiati su un tappeto con tanti disegni geometrici.

Ed è proprio lì che mi siedo iniziando incuriosita ed affascinata la mia chiacchierata con Simone.

Come è nata Librorcia?

“Sono sempre stato attratto dai libri – inizia -. Quando è nata questa idea lavoravo ormai da diversi anni per un’azienda di abbigliamento molto importante nel settore della moda. Viaggiavo molto, anche all’estero. All’inizio era fantastico, era un’attività piena di stimoli. Dopo un po’, però, mi resi conto che l’obiettivo di quel lavoro era unicamente quello di massimizzare le vendite e i rapporti umani erano orientati solo in quel senso. Iniziai a non ritrovarmici più. Così l’idea della libreria, che in realtà c’era sempre stata, cominciò a diventare sempre più presente”.

Chiara Bennati, scrittrice e avvocato

“Venendo qui a Bagno Vignoni – prosegue – mi resi conto che questo era un posto fantastico dove tutto rallentava, tutto si muoveva ad un ritmo completamente diverso da quello a cui ero abituato nel mio lavoro di allora ed iniziai a delineare concretamente i contorni della libreria. Era la fine del 2009. Trovai questo posto che era stato lasciato libero ed utilizzabile e decisi di fare il salto -. Si ferma un attimo Simone, sorride e riprende – Mi licenziai ed iniziai questa nuova vita”.

E’ stato difficile prendere questa decisione? Hai avuto dubbi, rimorsi, rimpianti?

“In realtà non ho avuto tempo di avere dubbi o pensieri – risponde -. Ero come in apnea. E’ stato un susseguirsi veloce di cose a partire dalla decisione di venire qui, prendere questo spazio, andare in banca, organizzare l’attività. Ero completamente assorbito. Ero in un percorso a senso unico e non vedevo altre strade. Librorcia ha aperto a maggio 2010”.

Come è organizzata la libreria?

“E’ una libreria impostata in modo generalistico. Si cerca di toccare più argomenti possibili. Non si può, qui a Bagno Vignoni, per il tipo di flussi turistici che cambiano continuamente, avere una libreria di settore. Va anche considerato – prosegue -. che non c’è un bacino di utenza con fruibilità facile. La popolazione abituale non poteva assicurare la vita della libreria e dunque dovevo considerare per forza i flussi turistici”.

Mi volto un attimo e con uno sguardo veloce cerco di abbracciare tutti questi libri così diversi fra di loro, ma tutti così emozionanti. Mi rapisce l’angolino dedicato agli albi illustrati. Libri che sono delle vere e proprie opere d’arte, arricchiti da illustrazioni particolari e colori avvolgenti e che sembrano risucchiarti nel loro mondo fantastico.

Si, ecco, potrei dire proprio questo: è come se, seduta in questa poltrona colorata in questo luogo pieno di parole magiche, per me si fosse fermato un attimo il tempo e non volessi fare altro che stare qui.

E’ come se i pensieri di tutti i giorni, le incombenze quotidiane, il ritmo incalzante della vita in cui mio malgrado sono incollata, ora non ci fossero più. E’ questo che vuoi regalare a chi entra qui?

“Quello che dici è molto bello e mi fa molto piacere – risponde Simone -. Io ho sempre amato i libri ma quello che ho voluto fare era ed è un’attività commerciale. Aprire una libreria ha delle regole così come ogni altra attività. Io volevo avviare questo progetto per dare un servizio ai turisti e alla gente del posto. La mia idea era quella di una libreria per vendere libri. Il fatto che Librorcia possa trasmettere il benessere di cui mi parli mi rende orgoglioso di quello che ho fatto, ma è una conseguenza di come ho costruito questo posto. Io volevo realizzare un negozio di libri bello, fatto bene che potesse dare un’offerta a chi veniva qua in vacanza a rilassarsi”.

Cosa può aggiungere un libro ad una vacanza o comunque a un momento di relax?

“Il libro non è solo un qualcosa dove rifugiarsi nei giorni di tristezza e di dolore ma accompagna anche i momenti di rilassatezza e di gioia e li esalta. Pensaci! – prosegue – Si legge molto di più quando si è in vacanza e non si lavora. E chiediamoci perché si impiega tempo a leggere invece di fare mille altre attività nei momenti di riposo o di svago?”

Già! Perché? Non ci avevo mai riflettuto. E’ vero, anche io quando parto non posso fare a meno di mettere qualche libro in valigia. E solo questo gesto in sé mi riempie di gioia.

“Leggere amplifica lo stato di benessere – riprende Simone -. E questo concetto è stato alla base dell’idea di aprire un negozio che vende stati di benessere in un luogo, Bagno Vignoni, che viene frequentato, appunto, per aumentare il benessere. Librorcia è nata con questa ragione commerciale: amplificare il benessere di chi viene e che ha così un coinvolgimento di tutti i sensi. Ci sono le terme che regalano appagamento al corpo, ci sono i profumi della campagna e i panorami mozzafiato che inebriano lo spirito, c’è la mia libreria che  inonda la testa e l’anima con il mondo dei libri”.

Ed è davvero questo quello che si percepisce venendo qui! Veramente un fantastico mondo dove tutto pare risuonare bellezza ed equilibrio, dove nessuna nota suona da sola, ma tutte insieme si coordinano in una musica che dispensa beatitudine…

“Il libro svolge una vera e propria attività terapeutica – riprende questo libraio così particolare -. Ha una duplice funzione. Ti permette di entrare in mondi che non sono il tuo e quindi, in momenti difficili o di depressione, ti consente di viaggiare con la testa e non pensare al tuo mondo. Navighi un altro mondo possibile, dimentichi il tuo che ti opprime e ti rifugi lì. Ma ti permette anche di confrontarti con vite simili alla tua e trovare nelle storie dei libri che rispecchiano il tuo vissuto quale possa essere una possibile soluzione ai problemi che ti affliggono”.

Ti ha mai assalito la noia dopo aver cambiato vita ed essere passato dai ritmi frenetici del tuo lavoro precedente ai tempi dilatati e per certi versi senza tempo di questo posto?

“Io credo che da adulti sia doveroso affrontare la noia. Non possiamo fare come i bambini che quando si annoiano battono i piedi o gridano e piangono. Da adulto non te lo puoi permettere. Da adulto devi trovare dei meccanismi mentali per cui la noia sia una fase riflessiva della tua vita che dopo utilizzi nei momenti di attività. Una conseguenza di questo, poi, è quella di non annoiarsi più”.

Sorride di nuovo Simone e conclude: “Quello che noi definiamo noia in realtà è una vera e propria risorsa importantissima. Ti permette di riflettere minuziosamente su delle cose in un modo che altrimenti non riusciresti a fare”.

Entra una persona e per un attimo si interrompe questo momento magico. Una conversazione davvero arricchente che mi ha regalato spunti di riflessione nuovi. Giusto il tempo di porre a Simone le mie ultime due domande che faccio sempre ai protagonisti dei miei “mondi paralleli” – Vi prometto le mie cronache dai mondi paralleli – SienaPost – prima di lasciarlo al suo lavoro.

Se dovessi dare un consiglio a chi come te ha un Sogno da realizzare ma non sa come fare a renderlo Realtà, cosa diresti?

“Quello che mi sento di dire è che, prima di realizzare il tuo Sogno, c’è un aspetto fondamentale che va sempre e comunque valutato, ossia se il Sogno che hai potrà fare potenzialmente dei danni alle persone che ami. Quando prendi una decisione che comunque è uno stravolgimento della tua vita, la prima cosa da valutare è quali saranno le conseguenze e se sarai in grado o meno di accettarle”.

E per concludere, se dovessi definire con una parola questo tuo Sogno realizzato che parola useresti?

“Vita. Semplicemente, è la mia vita”.

Simone Gallorini e Chiara Bennati

Ci alziamo dal divano verde. Saluto Simone regalandogli la copia del mio libro “Come Crisalidi” – Un pomeriggio di stupore – SienaPost -. Sono emozionata a lasciare le mie parole stampate nelle mani di questo libraio che è riuscito a creare qui, in un angolino di paradiso, una libreria che è sì un’attività commerciale, ma anche un’attività molto particolare, direi quasi magica.

Mi incammino per Bagno Vignoni ma non riesco a togliermi dal cuore quella sensazione di beatitudine provata qualche attimo fa, circondata da tutti quei libri. Mi commuove pensare che ora, in questo preciso momento in cui io sto ritornando alla mia vita ordinaria, le parole di “Come Crisalidi”, il mio mondo parallelo di carta stampata, stiano danzando insieme a tutte le altre parole vive di quell’universo incantato.

Salgo in macchina. Le immagini della campagna che scorrono ai lati della strada mi inebriano della loro bellezza. Ripenso a quello che mi ha detto Simone sul potere terapeutico della lettura e sulla sua capacità di amplificare il benessere…

E’ come se avessi avuto un insight. Come se questa chiacchierata mi avesse permesso di focalizzare il senso della lettura e della scrittura per me. Un senso che mi ha consentito in tanti momenti di poter curare il mio dolore ed al tempo stesso di poter viaggiare in tanti mondi possibili insegnandomi che tante altre vite sono fattibili e realizzabili. Un senso che ora è chiaro per me e che risuona perfettamente con due parole: Cura e Libertà.

(La foto di copertina di Simone Gallorini è quella del suo profilo pubblico di Facebook)

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