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domenica, Aprile 28, 2024

La nuova Mens Sana cerca sicurezze nel management

E’ un’estate di basket senese che appare molto più scoppiettante delle precedenti. Importanti i movimenti di mercato di Virtus – Diminic e Bolis – e Costone – Zeneli e Banchero -, rispettivamente impegnate in B Interregionale (quarta serie) e C Unica (quinta serie). Le due senesi “minori” non badano troppo alle spese giacché ambiscono a un ruolo da protagoniste nei rispettivi tornei, ma il vero “colpo” di mercato potrebbero averlo messo a segno in Viale Sclavo.

Perché se è vero che la Mens Sana partirà, come accaduto peraltro nelle precedenti quattro stagioni, con l’abbigliamento da cenerentola fra le senesi, è altrettanto vero che la “firma” del Presidente della nuova Società è sicuramente di alto profilo.

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Laddove infatti sono rimbalzati i partiti di centrodestra e centrosinistra – e forse anche qualche lista civica -, che in Francesco Frati avevano individuato il loro candidato sindaco ideale, ha “sfondato” la Polisportiva Mens Sana, convincendo l’ex Magnifico Rettore dell’Università di Siena a presiedere il Consiglio di Amministrazione della neonata Mens Sana Basketball s.s.d.a.r.l., destinata a prendere il testimone, per quanto riguarda la prima squadra, della Mens Sana Basketball Academy.

In mancanza di certe – o almeno conclamate – ambizioni di riposizionamento in categorie superiori, il fatto che Francesco Frati abbia accettato l’incarico è qualcosa che forse ha a che fare più con la “Fede”, la stessa che tanti sostenitori biancoverdi invocano, piuttosto che con la visibilità di un ruolo che certamente espone molto a livello cittadino, nel bene e nel male. Semmai più con il desiderio, da parte di Frati e di chi con lui condividerà questo percorso come Claudio Ridolfi – Vice Presidente e socio della società Unico che ha acquisito il 15% delle quote societarie – di provare a riportare la Mens Sana in acque più tranquille, dopo le tempeste degli anni passati e la secca (intesa come risorse economiche), nella quale la società ha stazionato dal 2019 ad oggi.

Il nome di Francesco Frati è forse il più adatto sulla piazza a dare credibilità e slancio al Basket mensanino, ma è vietato solo pensare che l’ex Magnifico Rettore ed il nuovo Cda abbiano la bacchetta magica. Ci vorrà sicuramente del tempo ed un pizzico di programmazione in più che è mancata fino ad oggi. Come espressamente dichiarato anche dallo stesso Frati, che al solito concetto di “fare il passo lungo quanto la gamba, provando ad allungare però le nostre gambe”, ha aggiunto un altro aspetto non secondario, invocando una crescita anche da un punto di vista organizzativo della società.

Perché l’Academy, che dal 2019 ha traghettato il basket mensanino fino ad oggi, al di là di chi sul campo e dalla panchina ha onorato la maglia biancoverde, poggiava quasi esclusivamente sulle spalle del Direttore di Sezione Riccardo Caliani, capace di ben rappresentare la ripartenza mensanina dopo il fallimento dei Macchi, ma forse un po’ troppo “solo” a gestire troppe cose. Non che la Polisportiva si sia mai tirata indietro, ma la sensazione a più riprese è stata quella di aver voluto sempre tenere un ruolo “behind the scene” confidando sulla credibilità di Caliani come “One Man Band”.

Ed allora forse oggi è arrivato il momento per la neonata società di organizzarsi come una vera e propria azienda. Con ruoli precisi, affidati a professionisti che possano aprire strade nuove, a livello commerciale e di marketing, ma anche se non soprattutto a livello di “gestione aziendale”. Senza con questo voler nulla togliere alle capacità indiscusse del Presidente – né tantomeno a quelle di Caliani -, forse potrebbe essere interessante aggiungere un vero e proprio Amministratore della Società, in grado di gestire insieme a Frati e Caliani la parte contabile, strategica, organizzativa e (solo dopo), quella tecnica, senza dover di nuovo fare di necessità virtù affidandosi a persone capaci, ma magari non così specializzate. Questo potrebbe essere anche un argomento in più a tutela di chi volesse investire su questo progetto.

Anche perché a breve si profilano nuovi ingressi in società, tra questi quello dell’Associazione Io Tifo Mens Sana – con un esponente in Cda -, che entrerebbe con un ruolo di supporto al progetto, rappresentando oltre 300 sostenitori biancoverdi, ma anche di altri imprenditori, locali e non, che stanno prendendo informazioni su programmi ed ambizioni della nuova Mens Sana.

Un passaggio non banale, perché se ad oggi la maggioranza assoluta è detenuta dalla Polisportiva, se dovessero entrare altri soggetti, non necessariamente tutti allineati ai propositi della Onlus fondata nel 1871, forse potrebbe avere ancor più senso la presenza di un professionista super partes, che insieme a Frati prenda in mano il controllo gestionale della società.

Da sinistra: Paolo Betti (coach), il presidente Francesco Frati. il consigliere Andrea Corsini e l’ex direttore di sezione Riccardo Caliani

Insomma l’estate biancoverde si preannuncia molto movimentata, anche perché sullo sfondo di questa operazione c’è comunque da costruire una squadra in grado di affrontare la prossima serie C, campionato che potrebbe prevedere, a causa della imminente riforma dei campionati, la retrocessione in serie D di una decina di squadre sulle ventiquattro (poi diventate 22) aventi diritto. Un rischio calcolato, per una formazione che di sicuro non sarà ai nastri di partenza della prossima stagione con budget ed obiettivi di vertice. Nella speranza che ingressi in corsa di nuove risorse possano aprire nuovi scenari per il presente, ma soprattutto per il futuro.

Perché al di là del campo, i prossimi 6-8 mesi potrebbero essere molto importanti per la Mens Sana per quanto riuscirà a fare anche dietro le scrivanie. Perché se questo nuovo assetto favorirà l’avvicinarsi di sponsor o investitori, allora il risultato del campo potrebbe venire di conseguenza. La sensazione è che la strada intrapresa sia quella giusta e che la Mens Sana possa (finalmente) tornare a guardare al futuro con ottimismo e moderata ambizione. Non solo nell’ottica di tornare ad avere un primato cittadino fortemente insidiato negli ultimi anni, ma di tornare ad assumere quel ruolo che la Storia le assegna di diritto.

Perché allontanandosi anche pochi chilometri da Piazza del Campo, se metti insieme le due parole “Siena” e “Basket” nella stessa frase, a chiunque vengono in mente due colori: il bianco ed il verde.

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