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domenica, Ottobre 6, 2024

L’Agenzia Welfare mette d’accordo l’opposizione

L’assemblea consiliare di Siena, nella seduta del 30 giugno, ha deliberato l’istituzione della “Agenzia comunale del Welfare, famiglia, politiche per la casa e volontariato”, come struttura funzionale di supporto al relativo assessorato e di collegamento territoriale per tutte le iniziative di competenza attraverso la collaborazione con enti, associazioni operanti sul territorio (parrocchie, contrade, Asl, SdS, ASP etc) e la popolazione senese.

La neonata Agenzia presterà in primo luogo supporto all’Assessorato Appolloni che così ne commenta la creazione: “L’amministrazione, già a partire dai documenti programmatori di inizio mandato (DUP) aveva previsto specifici obiettivi strategici per la promozione e il mantenimento del benessere della cittadinanza mediante appositi programmi e attività. La grave crisi pandemica mondiale, che ha colpito pesantemente anche il nostro territorio, ha reso più fragile e bisognosa di sostegno e attenzione sociale ed economica una parte importante della città. L’agenzia rappresenta, quindi, una delle risposte alla suddetta crisi”.

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Detta così, e in attesa dei suoi primi interventi l’Agenzia resta un oggetto ancora ignoto.

Su quanto dice l’assessore Francesca Appolloni viene da rilevare che il Comune di Siena, in tempi di pandemia, ha saputo sufficientemente stare al passo con le istituzioni sanitarie, ma nel frattempo si è acuita la frattura con la Società della Salute, espressa da un differente colore politico con conseguente marginalità dell’azione amministrativa del capoluogo. La stessa si esprimerà sui temi del volontariato, comparto con il quale frizioni latenti non sono state lenite dalla ricomposizione della Consulta provinciale a fine anno scorso.

La ridda di prese di posizione nel giro di due giorni contro la neonata Agenzia comunque costituisce una notizia degna di commento a se stante. Ne prendiamo tre: Pd, Sena Civitas, Articolo Uno.

https://www.facebook.com/100008754341168/posts/2634907170144402/

https://www.facebook.com/184848885311672/posts/1234774360319114/

https://www.ilcittadinoonline.it/cronaca/siena-cronaca/articolo-uno-agenzia-per-welfare-e-famiglia-delibera-inappropriata-e-ideologica/

La domanda viene spontanea. Possiamo chiamarle prove tecniche di opposizione? Ossia, la proposta di quest’Agenzia del welfare contribuirà a costituire lo schieramento di opposizione a De Mossi per questo ultimo scorcio di mandato? Un’opposizione che fino a ora non c’è stata?

Certo, uno schieramento trasversale che va dal Pd, a Sena Civitas, ad Articolo Uno (che però non è presente in consiglio comunale) è per sua stessa natura assai improbabile. Anche se a leggere i documenti sembrerebbe proprio di sì. Gli argomenti usati non sono diversi, non tanto diversi. Emerge però un giudizio comune.

Unanime il rigetto della proposta, bollata come iniziativa propagandistica, considerata fuori dalle regole e presa senza un coinvolgimento reale del volontariato, volta solo ad accattivarsi le simpatie della Curia.

Certo, tuttavia, non c’è una regia, un tavolo comune dell’opposizione fuori o dentro il consiglio comunale; e neppure la ricerca di una visione prospettica. Se si esclude la proposta di Articolo Uno di aprire un dibattito sul declino della città. Vedremo se quest’ultima proposta sarà accolta. Difficile, per di più in periodo di ferie.

Insomma, all’opposizione continua a mancare il “che fare” del giorno dopo, quando le cose hanno seguito il corso impresso dalla Giunta De Mossi. Difficile pensare che uno schieramento politico così composito possa trovarsi insieme e concordare un qualcosa… a meno che non ci pensino le forze sociali, associazioni del volontariato, che si sentono colpite ed escluse dalla maggioranza, come ha esplicitamente evidenziato l’Associazione Ciechi (Uici).

E probabilmente la stessa cosa succederà per l’Istituto Superiore di Studi Musicali “Rinaldo Franci” cui recentemente è stato disdettato il comodato che gli consentiva di svolgere la propria attività al Prato di Sant’Agostino, vista la dichiarata volontà del Comune di assegnare quei locali a plessi scolastici. Anche se lì ci sarà il problema per ciascuno di distinguere tra la difesa dell’Ente e la difesa della nomina.

Ma capiremo meglio nelle prossime ore.

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