Santa Maria della Scala parte quinta – Valentini sceglie Opera ed è boom di visitatori

Il nostro viaggio nella storia recente del Santa Maria della Scala con il racconto di chi ha amministrato la città, si conclude con l’ultimo decennio che ha visto una Siena meno ricca rispetto al passato. Gli effetti della crisi del Monte dei Paschi di quegli anni condizionano anche il SMS, vengono a mancare i soldi della Fondazione che sospende le erogazioni e l’antico Spedale è a rischio chiusura. Bruno Valentini eletto sindaco nel 2013, dopo 2 anni di commissariamento del Comune di Siena, compie tre operazioni per salvare il polo museale: nomina il direttore artistico Pitteri, scelto con bando internazionale, investe sulla ristrutturazione di un’altra vasta area dello Spedale e sigla un accordo con l’Opera Metropolitana e Opera laboratori per l’unificazione e lo spostamento della biglietteria al Santa Maria della Scala cosi da presentare al visitatore un’offerta che unisca al Duomo e museo dell’Opa anche il polo museale. L’effetto fu impressionante, si passò da 20/30 mila ingressi a 200 mila visitatori l’anno.

Valentini, rimasto in carica fino al 2018, chiuse il suo mandato con la grande mostra dedicata ad Ambrogio Lorenzetti che fu giudicata la migliore mostra italiana dell’anno 2017.

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