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sabato, Aprile 20, 2024

Suppletive, certezza solo a urne aperte

Ultimi giorni per la campagna elettorale. Ancora molti gli elettori indecisi. Forse troppi… Indecisi non soltanto per chi votare, ma che si interrogano se merita o meno andare alle urne.

Lo scontro ovviamente è tra Tommaso Marrocchesi Marzi ed Enrico Letta. Gli altri ci sono, ma per fare testimonianza, per verificare il gradimento da sfruttare eventualmente in occasioni successive, per offrire dei diversivi rispetto alle due scelte fondamentali.

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Chi vincerà dei due? Nessuno si sbilancia. Qualcuno parla sottovoce di sondaggi riservati che parlerebbero di testa a testa. Ma, il testa a testa, lo sappiamo, è un modo di dire; in pratica, non esiste. Serve a indovinare o quasi, senza sbilanciarsi.

Tommaso Marrocchesi Marzi ha anche inviato una lettera agli elettori, utilizzando la cassetta postale. Metodo antico, costoso, almeno più delle mail, ma sempre efficace.

Enrico Letta continua il giro nel territorio e alcuni dei suoi hanno iniziato il porta a porta in città.

Di facsimili di schede elettorali, tanto ricercate nel passato, per ora neppure l’ombra. Vedremo dalle “frenesie organizzative” delle ultime ore chi sarà il più preoccupato tra i due.

Per ragioni, probabilmente diverse, a nessuno dei due – Letta e Marrocchesi – piace perdere. Letta perché ha bisogno di una legittimazione popolare per poter guidare un Pd che gli ha assegnato la responsabilità di segretario con unanimità, assenso un po’ troppo largo per essere del tutto vero.

Ma il Pd per una parte del suo stesso elettorato è oggi un groviglio inguardabile; e il ragionamento che l’Europa post pandemia guarda a Sinistra è ancora troppo acerbo per fare presa.

Certo Letta sui temi del territorio e del loro rapporto di Siena con Roma è più credibile di Marrocchesi. Nel voto utile infatti Letta vince, ma gli smaliziati si interrogano…

Va bene il candidato del territorio, quasi un civico – senza simbolo di partito – che dialoga con tutti. Ma così facendo quanti desideri e impegni ha raccolto? E se fossero così tanti da non poter essere compatibili tra loro e, magari consigliargli di dileguarsi dopo il 5 ottobre?

Interrogativo a cui Letta per la verità risponde affermando categoricamente il contrario.

Anche a Marrocchesi dispiace perdere. Partito per tempo, avvantaggiato dal crescere dei consensi del Centrodestra, si è trovato nell’ultimo periodo, come un vaso di porcellana, al centro della competizione tra Lega e Fratelli d’Italia.

Con Salvini e la Lega che lo hanno sostenuto ma con la Meloni che ancora non si è fatta vedere, e nessuno dice se è attesa o meno. E se non venisse qualcosa vorrà pur dire… E poi la domanda assillante che viene rivolta a Marrocchesi: ma se vinci, in quale gruppo parlamentare vai?

Una domanda che non può avere risposta… ma potrebbe avere conseguenze soprattutto nel “confronto” cittadino di chi è la prima forza politica che “sostiene” il sindaco di Siena.

C’è da dire che i due candidati non si sono risparmiati. Anche se non si sono incrociati, sono rimasti a distanza, ad eccezione forse della contemporanea presenza in qualche dibattito televisivo.

Personalità, storie, formazioni completamente diverse. Ma una cosa lì accomunerà da qui a lunedì: Marrocchesi e Letta non potranno avere certezza dell’esito che a urne chiuse, a spoglio avviato, se non concluso.

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