Marco Tarquinio, candidato Pd a Bruxelles, fa il pieno all’auditorium delle Acli
«Il centrosinistra italiano deve essere capace di incidere sul processo di rinnovamento europeo», è questo uno dei tanti propositi di Marco Tarquinio, candidato nella Circoscrizione centro nella lista del Pd alle elezioni europee.
Seppur in un orario complicato, l’iniziativa è partita ufficialmente alle 11.45, la ex chiesa di Santo Stefano alla Lizza (oggi auditorium delle Acli) si è riempita di persone di ascoltare il gradito ospite, agli onori della cronaca per i suoi accorati appelli per la pace e già protagonista, a fine gennaio, di un appuntamento molto partecipato ai Mutilati, organizzato dall’Azione cattolica.
Dopo la presentazione, molto gradita dal pubblico per la digressione artistica, dell’ex assessore di Siena Mauro Balani – amico d’infanzia di Marco Tarquinio – gli occhi, e le orecchie, si sono puntate verso il candidato che ha richiamato subito l’attenzione sul pericolo astensione: «Bisogna andare a votare. L’Europa riguarda la vita di tutti noi. Se l’Europa non serve per mantenere la pace e per fermare i processi bellici, anche in altri scenari rispetto all’Ucraina o alla Palestina, smette di compiere il suo ruolo».
Sono molti i passaggi apprezzati dalla platea, dove erano seduti tanti volti noti sia dell’associazionismo cattolico che della sinistra di Siena e provincia, nella mezz’ora di intervento appassionato dell’ex direttore di Avvenire.
Fra essi quello sul Next generation EU: «I fondi del Pnrr, che dovrebbero essere utili a ridurre le diseguaglianze sociali e alle generazioni future, sono stati destinati alla produzione di munizioni. Dobbiamo fermare questa dinamica e garantire, con quei denari, un futuro migliore in termini di infrastrutture, coesione sociale e sanità .»
Molto si è dibattuto sulle uscite di Tarquinio in merito alla NATO e il candidato non si nasconde: «Se Marco Tarquinio dice che la NATO sta cambiando natura ed è diventata un’alleanza da difensiva ad offensiva è uno scandalo. Quando lo diceva Macron, che la NATO era cerebralmente morta nel 2019, anche quelli che si scagliano contro di me da partiti pure vicini al Pd, all’epoca non ebbero molto da eccepire sulla fine di una fase. C’è bisogno di un’alleanza fra pari, di un’Europa federale ed unita. Rischia di divenire altrimenti una sudditanza, dobbiamo essere alla stessa altezza di Usa, Cina e Russia, il mondo è complesso e multipolare».
Molto accorato l’appello finale di Tarquinio: «Il tempo stringe, chi reputa divisivo il tema della pace alla fine non risolve nulla. Chi pensò l’Europa lo fece quando tutti pensavano fosse impossibile. Mi metto in gioco, nessuno è garantito. Votiamo forte, che a Bruxelles e a Strasburgo lo sentano, diamo un segnale col Pd».
L’incontro si è poi concluso, all’ora di pranzo, con le parole di sostegno di Pippo Lambardi, della Direzione provinciale del Pd, a Tarquinio e di invito a spendere gli ultimi giorni di campagna elettorale nel contattare quanta più gente possibile.