Il coraggio non gli manca. Anche se quello dell’incoscienza… aggiungerebbe qualcuno.
Ci riferiamo a Italia Viva della provincia di Siena che preannuncia fuoco e fiamme contro la candidatura di Enrico Letta, fino a minacciare una candidatura alternativa oppure il sostegno diretto al candidato del centro destra Tommaso Marrocchesi Marzi.
Un bel salto. Facile a dirsi, ma anche a farsi? Qual è il serbatoio certo di consenso? I voti presi alle Regionali da Italia Viva erano dentro la coalizione di centrosinistra e “utili” a eleggere Eugenio Giani Presidente.
E poi come dimenticare che, a inizio dei giochi, avevano pronosticato per loro stessi il doppio della percentuale poi raccolta. E’ questa una verità che la elezione di un consigliere e l’ottimo prestazione personale di Stefano Scaramelli hanno nascosto ma non eliminato. E l’assessorato “strategico” cui si puntava era un obiettivo diverso rispetto alla vicepresidenza portata a casa…
Certo, se Italia Viva decide di sostenere apertamente il candidato di centrodestra, in caso di vittoria potrà vantare un ruolo decisivo. Ma in caso di sconfitta?
E nell’un caso e nell’altro il Partito Democratico potrà accettare l’ennesimo strappo? Potrà digerire che un alleato in Regione faccia campagna elettorale per lo schieramento avverso a livello del territorio provinciale proprio quando si intende realizzare una chiara e concreta elezione del Segretario nazionale?
Tutto è possibile. Ma è assai probabile che, alla fine, Italia Viva in provincia di Siena “acquisti” il peso politico che ha nel Resto d’Italia.
Naturalmente dal punto di vista del Centrodestra, anche se non sarà il 7%, accetta più che volentieri percentuali inferiori, soprattutto in zone come la Valdichiana senese dove potrebbero davvero fare la differenza. Per un Centrodestra che tuttavia deve ancora mostrare la propria voglia vincere.
(Nella foto Stefano Scaramelli in piazza Salimbeni – FB)