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venerdì, Aprile 19, 2024

Lombardo: “Le mie due missioni in Afghanistan”

Una terra brulla, la miseria di un popolo piegato alle leggi coraniche, un concetto di democrazia difficile da spiegare. Paolo Lombardo, sottoufficiale del reggimento paracadutisti di Siena, oggi in congedo, così ricorda le due missioni in Afghanistan alle quali ha partecipato. “All’inizio il popolo ci guardava con sospetto, avevamo la divisa ed eravamo diversi da loro. Poi siamo riusciti a farci apprezzare e quando siamo partiti i bambini ci correvano dietro per salutarci”. L’esercito italiano era in missione di pace con compiti anche si assistenza alle famiglie bisognose. “L’Afghanistan è semidesertico, non hanno industrie e la povertà è tanta, dopo aver visto come vivono loro, quando torni in Italia apprezzi di più il nostro stile di vita”. Il popolo afgano da decenni convive con gli eserciti stranieri sul loro territorio, i passi fatti per la modernizzazione rischiano di svanire con il ritorno dei talebani. “I giovani vorrebbero cambiare, sognano un Afghanistan più aperto, libero, ma non per tutti. Il concetto della donna sottomessa viene insegnato ai bambini che crescono pensando sia giusto. Non sarà facile farlo cambiare”.

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