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mercoledì, Maggio 15, 2024

Con l’obbligo di chiudere l’anno in testa

Note di Siena che ritrova una vittoria che serviva. Mensanini ora attesi dalla prova di Livorno

Era importante tornare a vincere. Per cancellare subito la sconfitta non bella di otto giorni prima a Firenze nel “tendone” del Sancat, su una superficie di gioco inadeguata e spifferi gelidi continui. Vero che erano condizioni valide per tutti, ma evidentemente i giovani fiorentini erano assuefatti al loro… campo da gioco e allenamento.

Era importante farlo per la classifica, che con questi due punti consolida la Mens Sana al primo posto in coabitazione con il Pino Firenze (ma nel plotone di testa compreso in sei punti ci sono due pretendenti di troppo). Era importante farlo per battezzare l’esordio delle nuove maglie, con lo sponsor Note di Siena (oltre a tutti gli altri) in bella vista.

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La Mens Sana Basketball lo ha fatto, al termine di una gara dai due volti: molto cupo e nervoso quello del primo tempo, decisamente migliore e più sorridente quello del secondo, in cui la squadra di Paolo Betti ha archiviato la pratica Synergy con un netto +24.

E domani si ricomincia. L’ultima dell’anno, poi digiuno di basket fino al 10/1. Ci aspetta una Fides con il dente avvelenato. Note di Siena ha l’attacco più forte del girone, ma anche la seconda peggior difesa: domani servirà eccellere in entrambe. Buona trasferta a chi può andare, per gli altri piattaforma Starplane che si accenderà alle 21:00

Ma andiamo con ordine: il primo tempo, dicevamo, non è stato entusiasmante. Le percentuali al tiro dal campo, soprattutto da oltre l’arco, sono state deficitarie, al pari di una fluidità nel complesso non molto dissimile a quella vista a Firenze la settimana prima. La difesa? Sicuramente meglio del recente passato, anche se è complesso dire quanto fosse effettivamente il merito dei biancoverdi e quanto stesse invece nelle oggettive difficoltà di una squadra, quella valdarnese, che oltre a Francesco Quaglia ha veramente ben poco dal punto di vista del talento.

Francesco Quaglia, 35 anni, 207 cm, ha esordito nella Virtus Bologna e giocato in non meno di otto società di serie A

Il secondo tempo invece è stato diverso. La difesa è sicuramente cresciuta e con essa anche la fiducia. Quella che ti fa segnare un tiro aperto sbagliato a ripetizione appena pochi minuti prima. Che ti fa buttare su un pallone vagante, correre in contropiede e quindi mettere in partita un PalaEstra pronto ad esplodere dopo un canestro così come dopo un tuffo sul parquet. Alla fine è andato tutto bene, con un finale in scioltezza che ha regalato momenti di gloria un po’ a tutti.

Venendo a a qualche singolo: Vittorio Tognazzi si conferma leader offensivo della squadra, l’unico a segnare anche quando gli altri non segnano. Sfacciato, un pizzico egoista certe volte, ma di sicuro un ragazzo a cui non difettano cuore, grinta e attributi. La sensazione è che se riuscisse a fare un ulteriore step di crescita nella capacità di coinvolgere di più i compagni in attacco potrebbe davvero ambire a palcoscenici superiori.

Vittorio Tognazzi scappa alla marcatura

Alberto Puccioni invece va preso così com’è… primo tempo da “mai canestro”, secondo invece abbastanza “on fire”. E’ stato lui a spaccare la partita con tre triple di fila. Si dice che i tiratori siano così… si accendono andando in striscia…

Alberto Puccioni se non tira… si ficca nelle peggio mischie da marcatura

Gianluca Prosek ha fatto un miracolo ad esserci. Ventiquattro ore prima della palla a due faticava a camminare. Grazie allo staff medico della società è riuscito a scendere in campo, ma non ha certamente potuto confrontarsi ad armi pari con Francesco Quaglia, uno con cui misurarsi potrebbe essere stimolante, vista la carriera del lungo di origini fiorentine. In due partite contro Synergy Prosek ha segnato 14 punti complessivi, sbagliando molto. Con tutte le attenuanti del caso (domenica pomeriggio era in oggettive difficoltà fisiche) pare evidente che si sia trattato (forse) delle due peggiori partite giocate dal lungo italo ceco in un campionato che lo ha visto quasi sempre mattatore assoluto.

Prosek sfidato a tirare

Proseguiamo con Daniele Marrucci…un giocatore davvero difficile da decifrare. Il suo atletismo è a tratti strabordante, ma certe volte affoga in un bicchier d’acqua. Quando sale in elevazione sembra di vedere un giocatore di altra categoria. Se riuscisse a migliorare un po’ nelle scelte e nelle letture, allora quel suo atletismo potrebbe diventare davvero fuori categoria.

Daniele Marrucci fa male quando si avvicina a canestro. Peccato la percentuale liberi: 4/9 (44,4%)

Chiudiamo il breve giro di menzioni individuali con Iozzi. Un altro che ad ascoltare i rumors del pre partita non era dato al 100%. Prestazione solida la sua, condita da una tripla con dedica nella parte alta della tribuna, dove il piccolo Emilio, nato poco più di un mese fa, staziona stabilmente insieme alla mamma.

Consueta prestazione di grinta di babbo Iozzi

Infine… due standing ovation da segnalare, entrambe emozionanti, anche se ovviamente per motivi diversi.

Gilberto Martelli, medico sociale e Stefano “Beep” Vidili

La prima per un ospite d’eccezione. A sorpresa infatti si è presentato al PalaEstra Stefano “Beep” Vidili, che in biancoverde dal 1990 al 1996 ha giocato e contribuito alla salita della Mens Sana in Serie A. Adesso vive ed allena a Torino, ma il suo legame con Siena e l’Oca lo porta spesso a percorrere la tratta Torino-Siena A/R. Non lo vedevamo al PalaEstra da diverso tempo. Una lacrimuccia sul volto dei meno giovani sarà scesa di sicuro ripensando alle triple ed alle “zingarate” del Beep!

L’altra invece, quando dal terrazzino è stato esposto lo striscione in memoria del Prof. Ezio Cardaioli. Sono passate due settimane dalla sua scomparsa. Ma il Prof. non si dimentica!

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