A San Quirico d’Orcia, un paesino nella provincia di Siena, i colori sono padroni del mese di giugno: bianco, nero, blu, rosso e verde colorano le vie, le case e l’intero paese, questo è ciò che è successo fino al 2020 quando a causa del covid-19 tutti ci siamo fermati improvvisamente. Nell’attesa di ripartire più forti di prima con la sessantesima edizione è sempre bene ripercorrere le emozioni della grande festa valdorciana.
Quattro Quartieri, due sfide: questa è la Festa del Barbarossa! Ogni anno, dal 1962, Borgo, Canneti, Castello e Prato, la terza settimana di giugno – quest’anno dal 15 al 19 – trasformano San Quirico d’Orcia in un grande evento a partecipazione popolare.
Come si può spiegare un evento come questo? Urla, gioia, pianti e festeggiamenti… poche parole – e grossi sentimenti – che riassumono una settimana piena di agitazione e calore del popolo sanquirichese. Dopo un intero anno di prove e incoraggiamenti si arriva in un attimo al mercoledì della settimana di Festa in cui vengono presentate le coppe. Ed ecco che i Quartieri sfilano per le vie e colorano il paese per vedere per la prima volta “i premi” per cui gareggeranno il sabato “i citti” e la domenica “i grandi”; a presentarli è direttamente l’artista a cui sono state commissionate le opere.
Momenti di suspense attendono figuranti e quartieristi. In un batter d’occhio passa anche il mercoledì sera e si arriva al giovedì quando avviene la benedizione dei ceri: è il momento in cui si ha l’ufficialità dei nomi di coloro che gareggeranno la domenica pomeriggio sul “Campo delle Armi ” (sito nella parte alta degli Horti Leonini).
È venerdì quindi, e ogni Quartiere organizza la cena propiziatoria, la festa è ormai nel pieno svolgimento, felicità e agitazione sembrano essere le parole chiave: “chissà come andrà quest’anno?”. Il sabato è il giorno dei “citti” e allora ecco che il pomeriggio gareggiano i ragazzi fino ai 14 anni, ogni Quartiere ha fatto allenare i ragazzi per un intero anno, ogni partecipante sa che è il momento di dare se stesso al 100 per cento perché in quel momento ognuno di loro rappresenta un intero Quartiere e quindi la gara entra nel vivo e iniziano le sfide di bandiere e archi. Con i primi due Quartieri vincitori, i primi festeggiamenti e le prime lacrime.
Tra le emozioni arriva anche la domenica e già la giornata parte dalla mattina presto quando ogni Quartiere fa colazione con tutti i quartieristi per poi cominciare a prepararsi perché alle 11:30 in punto cominciano gli impegni: dopo lo svolgimento della Santa Messa a cui i Quartieri sono presenti si svolge in piazza l’estrazione dell’ordine con cui si esibiranno gli sbandieratori e si sfideranno gli arcieri.
Tra le esibizioni di ogni Quartiere con una breve sbandierata e i primi pronostici sussurrati arriviamo alle 16:00 quando comincia la rievocazione storica davanti a Palazzo Chigi che precede la gara vera e propria, la quale si svolgerà circa un’ora dopo e che andrà a decretare i due Quartieri vincitori della Festa del Barbarossa.
Le emozioni sono sempre molte e diverse, ogni sanquirichese vive intimamente la festa e la rende ciò che è. I bambini fin da piccoli scelgono tra bandiere, archi e tamburi e si allenano costantemente per imparare a esibirsi e gareggiare per poter rappresentare al meglio il proprio Quartiere. In questo orgoglio si concretizzano l’essenza della Festa del Barbarossa e la bellezza in questa settimana davvero speciale e ormai attesa da tre anni.
Giulia Pistoi
(Le foto pubblicate sono Foto pubbliche di Fb)